Una vicenda terribile, che mette in luce ancora una volta quanto la violenza domestica possa consumarsi per anni nel silenzio delle mura di casa.
A Giugliano-Varcaturo, un 61enne è stato arrestato dai Carabinieri dopo l’ennesimo episodio di maltrattamenti ai danni della moglie e della figlia di 31 anni.
Quando i militari sono arrivati sul posto, hanno trovato una scena agghiacciante: sangue sul pavimento, una porta divelta, la moglie con lividi e graffi sul volto e sulle braccia, e la figlia barricata in una stanza, con il volto tumefatto e la maglietta intrisa di sangue.
La giovane, con la voce rotta dal pianto, ha raccontato che non era la prima volta: insulti e botte erano la quotidianità, ma né lei né la madre avevano mai trovato la forza di denunciare. Nel suo telefono, infatti, erano custodite foto e video di violenze passate, che documentano anni di soprusi.
Quella mattina, l’ennesima scintilla era scattata per un banale consiglio: invitarlo ad andare a lavoro per liberarsi di lui almeno per qualche ora. L’uomo, però, ha reagito con rabbia, insulti sulla fisicità della figlia (“sei grassa, sei brutta”) e nuove aggressioni fisiche.
Le due donne sono state soccorse e portate all’ospedale di Pozzuoli, dove sono state refertate con 42 giorni di prognosi ciascuna: in totale 84 giorni.
Il 61enne è stato arrestato con le accuse di maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate.
Questo episodio sottolinea ancora una volta l’importanza di denunciare per tempo situazioni di violenza domestica e di chiedere aiuto.