"Siamo tutti fratelli" e "questa verità sta alla base della visione cristiana". Senza fraternità "i nostri sforzi per un mondo più giusto hanno il fiato corto". Papa Francesco, alla benedizione Urbi et Orbi lancia per Natale "un augurio di fraternità", "tra persone di ogni nazione e cultura", "di diverse religioni" perché "la salvezza passa attraverso l'amore, l'accoglienza, il rispetto per questa nostra povera umanità che tutti condividiamo in una grande varietà di etnie, di lingue, di culture, ma tutti fratelli in umanità!".
"Questo Natale ci faccia riscoprire i legami di fraternità che ci uniscono come esseri umani e legano tutti i popoli - ha detto il Papa alla benedizione Urbi et Orbi -. Consenta a Israeliani e Palestinesi di riprendere il dialogo e intraprendere un cammino di pace che ponga fine a un conflitto che da più di settant'anni lacera la Terra scelta dal Signore per mostrare il suo volto d'amore".
L'"amata e martoriata Siria" possa "ritrovare la fraternità dopo questi lunghi anni di guerra. La Comunità internazionale si adoperi decisamente per una soluzione politica che accantoni le divisioni e gli interessi di parte, così che il popolo siriano, specialmente quanti hanno dovuto lasciare le proprie terre e cercare rifugio altrove, possa tornare a vivere in pace nella propria patria".
"Le nostre differenze non sono un danno o un pericolo, sono una ricchezza. Come per un artista che vuole fare un mosaico: è meglio avere a disposizione tessere di molti colori, piuttosto che di pochi!", ha detto ancora il Papa.