A cura della Redazione

L'Italia si avvia a non avere più zone rosse. Con l'approdo dell'Abruzzo in "arancione" nelle prossime ore (anche se il passaggio deciso per lunedì da Marsilio è un 'caso', con fonti di governo che invitano ad aspettare mercoledì) , il Paese entra in una nuova fase: nessuna regione è più in lockdown stretto.

Resta il 'caso' Abruzzo, dove a differenza delle altre regioni è stato lo stesso presidente Marsilio a firmare in queste ore il passaggio di colore dopo "aver avvisato il ministro Speranza". Il Governatore aveva lui stesso sottoscritto un'ordinanza per entrare in zona rossa lo scorso 18 novembre ed ora ha annullato di fatto quel provvedimento con quello nuovo. Ma fonti di governo hanno precisato che "la cabina di regia che monitora i dati di tutte le regioni ha riconosciuto questa anticipazione che avrebbe potuto portare alla zona arancione nella giornata di mercoledì. La scadenza dei 21 giorni è però prevista per mercoledì, non per lunedì. Quindi non c'è avallo su questa ulteriore anticipazione". Ma dall'Abruzzo si conferma il cambiamento di colore per domani.

"L'ordinanza del presidente Marsilio è in vigore da domani. Il governo può solo, eventualmente, impugnarla". È quanto precisano fonti vicine al governatore Marco Marsilio. Allo stato attuale, dunque, da domani su tutto il territorio abruzzese si applicheranno le regole previste per le zone arancioni e i negozi potranno riaprire. Le ultime ore di botta e risposta, infatti, hanno generato confusione tra gli esercenti, che non capivano se lunedì avrebbero potuto riaprire o meno. Si sta valutando in queste ore - secondo quanto apprende l'ANSA da fonti di Governo - una lettera di diffida indirizzata al governatore dell'Abruzzo, Marco Marsilio, in cui si chiede al presidente della Regione di ritirare l'ordinanza che anticipa di due giorni l'entrata della Regione in zona arancione. Secondo la messa in mora, se la richiesta non sarà eseguita, la responsabilità di eventuali nuovi contagiati nei luoghi che sarebbero invece dovuti restare chiusi ricadrebbe sotto la diretta responsabilità della Regione Abruzzo.

In ogni caso si allentano le maglie, ma l'allerta, segnalata dallo stesso Comitato Tecnico Scientifico, sale più di prima. E con la ripartenza di negozi e centri commerciali che riaprono ovunque, entra nel vivo lo shopping delle feste a ridosso del Natale. Se con il ritorno al giallo di Emilia Romagna, Friuli, Marche Puglia e Umbria i bar tolgono i sigilli ai tavolini, in Campania, Toscana, Alto Adige, Abruzzo e Bolzano i negozianti rialzano dopo settimane le saracinesche grazie al passaggio all'arancione. Con cinque nuove regioni gialle (in tutto sono ora undici, oltre alla provincia di Trento) hanno riaperto - secondo i dati della Coldiretti - oltre 72mila tra bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi. Sono comunque ancora circa la metà (47%) gli esercizi commerciali di questo tipo ancora chiusi in Italia, nelle zone rosse e arancioni, per un totale di circa 170mila locali.