A cura della Redazione

A San Giorgio a Cremano, i carabinieri della Compagnia di Torre del Greco hanno tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari, emessa dal Tribunale del Riesame di Napoli, per il reato di associazione a delinquere, l’attuale funzionario responsabile del servizio di Polizia amministrativa e Mobilità del Comune ed un imprenditore con attività nel settore della lavorazione del marmo.

Il provvedimento è stato emesso in seguito all’accoglimento del ricorso presentato dalla Procura della Repubblica di Napoli avverso il rigetto del GIP della richiesta cautelare in relazione al reato di associazione a delinquere.

I due furono arrestati il 12 aprile scorso, in seguito alla emissione di un’ordinanza di custodia cautelare da parte del GIP del Tribunale di Napoli in relazione ad altri reati. Le indagini, svolte dalla Stazione Carabinieri di San Giorgio a Cremano, avevano consentito di provare la responsabilità dell'allora Comandante della Polizia Mortuaria (ora funzionario responsabile del servizio di Polizia amministrativa e Mobilità), dell'allora custode del cimitero (titolare di società che fornisce marmi cimiteriali) e di un dipendente della stessa ditta. 

Sarebbero stati riscontrati l'esecuzione di lavori edili in assenza di permesso, mediante ampiamento volumetrico di edicola funeraria, ricavando 11 loculi rispetto ai 3 originari; il trasferimento arbitrario dei resti mortali dal monumento funerario all’ossario comune, al fine di realizzare. 

I reati contestati a vario titolo ad aprile furono induzione indebita a dare o promettere utilità, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale, truffa. 

All’epoca risultarono indagate altre 9 persone in quanto consegnavano somme di denaro (dai 1. 000 ai 5. 000 euro) ai soggetti colpiti dalla misura cautelare per avere un loculo ricavato nella suddetta edicola;  indagato anche un individuo per avere falsamente dichiarato di essere erede della famiglia originariamente proprietaria dell’edicola funeraria, al fine di ordinare i lavori della citata struttura. 

Inoltre fu disposto il sequestro preventivo di 33.500 euro, disponibili in forma liquida o sul conto corrente, nei confronti dei tre destinatari di misura cautelare.