A cura della Redazione

Sit-in degli attivisti vesuviani che chiedono l’apertura di Città di Fanciullo a Terzigno, la struttura in corso Luigi Einaudi che dovrebbe ospitare i reperti archeologici di Cava Ranieri.

La manifestazione, organizzata e guidata dallo studioso di archeologia Gennaro Barbato, ha visto anche l’esposizione delle foto dei reperti.

“Ad oggi non c’è ancora nulla ancora di certo - ha dichiarato Barbato -. Non si conoscono le sorti del Parco Archeologico di Cava Ranieri, non si sa se e quando sarà inaugurato il Museo. Nonostante i proclami, anche il mese di dicembre è passato e la Città del Fanciullo resta chiusa. Fin quando non sarà redatto un documento chiaro non sapremo mai nulla. L’unica cosa certa è che le ville sono state interrate”.

Il gruppo ha poi fatto tappa a Cava Ranieri, dove la situazione spazzatura, all’ingresso, è addirittura peggiorata.

All’ingresso della cava il solito deposito di stracci, pronti ad essere incendiati, come dimostra il rinvenimento ad opera del giornalista Francesco Servino di una bottiglia contenente benzina: “La facilità con cui abbiamo rinvenuto questo innesco, pronto ad essere utilizzato per dare fuoco agli stracci e alimentare l’ennesimo rogo tossico che avvelena la popolazione, è la dimostrazione lampante che in questa strada non vengono effettuati controlli. E’ una prova chiarissima”.

A denunciare la gravità della situazione anche Luciano Angrisano, il dirigente provinciale di Napoli dell’Ente M.E.S. Guardie Ambientali Vigilanza Zoofila: “Purtroppo i depositi di spazzatura all’ingresso di Cava Ranieri sono aumentati a dismisura rispetto all’ultimo sopralluogo effettuato poche settimane fa. La situazione peggiora a vista d’occhio e i controlli, nonostante un costosissimo sistema di videocamere montato sul territorio cittadino, non sembrano essere efficaci”.

Amaro il commento di alcuni visitatori che ricordavano le ville prima che venissero interrate: “Un colpo al cuore, come far visita a un morto”.

La passeggiata ha avuto anche i suoi lati positivi: all’interno della Cava il gruppetto di appassionati di natura e di archeologia ha individuato la possibile ubicazione di una nuova villa.

“Cava Ranieri è uno scrigno di tesori preziosi - hanno dichiarato gli attivisti -, è un patrimonio unico nel suo genere che potrebbe attrarre turisti da ogni parte del mondo. Purtroppo, da parte di chi potrebbe far qualcosa, non sembra esserci una forte volontà di valorizzare l’area ma noi ci batteremo fino a quando Terzigno non avrà un Museo e un Parco Archeologico e non ci sarà trasparenza su tutte le decisioni”.

(comunicato)