A cura della Redazione

Sul filo conduttore della partecipazione, del far prevale il noi sull’io, e della cittadinanza attiva, si è tenuto l’incontro pubblico dal titolo “Legalità - Antimafia e beni confiscati”, organizzato dall’associazione socio-culturale l’Incrocio delle Idee di Castellammare di Stabia e dal Comitato di Liberazione dalla Camorra area sud Torrese-Bochese

Un’iniziativa, così come ha specificato la presidente dell’associazione Giovanna Massafra, pensata mesi fa e che ha trovato la sua concretezza in questo periodo coincidendo con un fatto grave che ha interessato la comunità stabiese, ovvero lo scioglimento dell’amministrazione comunale per infiltrazioni camorristiche.

E’ stata la stessa Massafra, che ha dato il via all’iniziativa, a specificare le finalità dell’evento che non intendeva entrare nel merito di detta questione, perché prematuro e che inevitabilmente porta solo a cercare di identificare i tanti omissis contenuti nella relazione pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Aspetto che inficia e distrae rispetto a quello che è il tema importante, che deve vedere tutti i segmenti che costituiscono la comunità impegnati a illustrare il grave fenomeno, a far si che l’istituzione si riappropri della città, a cercare insieme soluzioni per dare e darci, indicazioni di come porsi senza girare la testa da altre parti.

A moderare il dibattito, la giornalista Giuliana Caso che, prima di presentare i tre ospiti, ha fatto alcune considerazioni sul momento attuale in cui vive Castellammare, il fatto inevitabile che si parli dello scioglimento dell’amministrazione comunale e, come sua considerazione, la difficoltà di superare una cultura radicata e deviante che favorisce le azioni camorristiche.

Antonello Sannino, del Comitato Liberazione dalla Camorra, Gianluca Torelli, responsabile della CGIL Castellammare, e Riccardo Falcone, responsabile Beni confiscati Libera Campania, i tre ospiti che sono intervenuti che hanno articolato un interessante dibattito, riflessioni profonde scaturite dal loro essere sul campo ogni giorno, indicazioni possibili e indispensabili azioni sulle quali attivarsi.

“Tutti i vuoti - ha affermato Torelli - vengono occupati dalle mafie che operano in relazione a come sono organizzate le comunità e dunque per l’incapacità delle istituzioni di governare dette questioni”.

Un aspetto determinante è sottrarre beni alla camorra, ha specificato Falcone, riferendosi ai beni confiscati che sono tanti, in prevalenza non gestiti dagli enti locali oltre al fatto che tanti sono occupati dalla stessa camorra. “Vanno dunque sottratti beni alla camorra - ha aggiunto Falcone - che per loro è un grande danno e trasformare questi beni in occasioni di lavoro e di aggregazione sociale”.

Sannino ha illustrato le tante illegalità presenti sui nostri territori, il lavoro che il Comitato sta svolgendo, l’indispensabilità di contrastare le mafie, le modalità con cui il comitato si sta attivando con gli enti locali rispetto ai beni confiscati.

Presente don Ciro Cozzolino, referente del presidio di Libera di Torre Annunziata, che ha portato il suo contributo evidenziando, tra l’altro, la soggettiva responsabilità sul fatto che il tessuto democratico è minato per l’infiltrazione di alcuni amministratori corrotti e che comunque siamo noi cittadini a votarli. Don Ciro ha annunciato che si sta lavorando per attivare un presidio di Libera anche a Castellammare, che costituisce, insieme a tutto il mondo associativo presente, un pezzo importante.

E’ stata infine annunciata l’iniziativa sulla Memoria, che si tiene il 21 marzo di ogni anno, promossa da Libera e che quest’anno si terrà a Napoli, con la presenza del fondatore dell'associaizone contro le Mafie, don Luigi Ciotti.