A cura della Redazione

Sequestrato a Sant'Agnello, nella penisola sorrentina, un complesso di "housing sociale" di iniziativa privata che sarebbe stato realizzato abusivamente.

Gli appartamenti, destinati a famiglie in particolari condizioni di disagio economico, sono ubicati in via G. M. Gargiulo. Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri della Compagnia e dagli agenti del Commissariato di Sorrento in collaborazione con la Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Torre Annunziata.

L'ordinanza è stata emessa dal Tribunale per il Riesame di Napoli a seguito del ricorso della Procura di Torre Annunziata alla Cassazione avverso un'altra precedente ordinanza dello stesso Riesame, con la quale era stato accolto l'appello, questa volta presentato dall'imprenditore che ha realizzato il complesso edilizio, contro la decisione del Gip del Tribunale oplontino di rigetto dell'istanza di revoca del sequestro. La Suprema Corte aveva in sostanza rinviato il provvedimento per un nuovo esame da parte del Tribunale di Napoli. Ora, quest'ultimo si è pronunciato ripristinando il sequestro preventivo.

Il comparto edificatorio sarebbe stato in pratica realizzato in presenza di titoli abilitativi, quali PUA (Piano Urbanistico Attuativo) e permesso di costruire ritenuti illegittimi, in quanto in contrasto con le previsioni del Programma Regolatore Generale, del Piano Urbanistico Territoriale della penisola sorrentina-amalfitana e con la legge 19/2009 (piano Casa).

Il Riesame, nella sua nuova pronuncia, ha ritenuto che l'area interessata dall'intervento, originariamente un tipico agrumeto sorrentino, non presentasse i caratteri di zona degradata e non era sta accertata l'insussitenza di aree destinate ad edilizia residenziale sociale. Qualora ciò fosse stato ravvisato, avrebbe potuto essere legittimata una deroga agli strumenti urbanistici vigenti.

Il giudice di Napoli ha inoltre evidenziato la sussistenza del cosiddetto "periculum in mora", ossia l'intervento edificatorio, avendo determinato una trasformazione urbanistica ed edilizia in violazione dgli strumenti urbanistici vigenti, è da ritenersi rientrante nell'ipotesi di una lottizzazione abusiva, laddove opera la confisca obbligatoria.

Tutti i residenti che occupavano, loro malgrado, le abitazioni dovranno lasciarle entro 30 giorni. In mancanza, si procederà allo sgombero coatto.