A cura della Redazione

Quando si avvicinano le consultazioni elettorali (elezioni o referendum) c’è la necessità di nominare gli scrutatori, che avranno il compito di soprintendere alle operazioni di voto e procedere successivamente allo spoglio delle schede. A coordinare il tutto, il presidente di seggio, nominato dalla Corte di Appello, che a sua volta sceglie il segretario che dovrà affiancarlo.

Gli scrutatori, invece, vengono nominati dalla Commissione elettorale composta da consiglieri comunali. Il più delle volte la designazione avviene attraverso il sorteggio dall’Albo degli scrutatori, ma ci sono anche casi in cui essi vengono indicati discrezionalmente dalla Commissione elettorale. In questo secondo caso, non è difficile che nascano delle polemiche per il metodo poco democratico della loro scelta.

In ambedue le variabili ci sono i pro ed i contro. Il sorteggio dà pieno diritto a tutti di partecipare alla nomina ed è il metodo più democratico, ma produce spesso un disservizio, ossia la mancata presenza di scrutatori presso il seggio (soprattutto nelle elezioni comunali), dovuta al fatto che non tutti coloro che vengono sorteggiati si rendono disponibili, non trasmettendo – tra l’altro - la loro indisponibilità all’Ufficio elettorale.

Con la nomina diretta da parte della Commissione elettorale, si garantisce la quasi totale presenza degli scrutatori ai seggi ma ha il difetto di essere una procedura poco democratica per non dire “clientelare”.

Ci sarebbe una terza possibilità, forse quella più convincente. A ridosso delle consultazioni elettorali, si potrebbe pubblicare un Avviso pubblico per tutti coloro iscritti all’Albo degli scrutatori che volessero svolgere, per l’occasione, tale funzione. Dopodiché si procederebbe al sorteggio. In questo modo si utilizzerebbe un metodo democratico nella scelta degli scrutatori e nel contempo si garantirebbe la piena funzionalità dei seggi.

La nomina degli scrutatori al Comune di Castellammare di Stabia

In merito alla nomina degli scrutatori al Comune di Castellammare di Stabia per i referendum dell’8-9 giugno, la Commissione elettorale ha optato per la procedura diretta, escludendo il sorteggio. Ciò ha provocato la reazione di molti cittadini, tra cui l’Associazione Bene Comune.

Questo il comunicato con cui la stessa si dissocia dal metodo utilizzato:

“La posizione dei giovani stabiesi, e non solo di essi, ma di una buona parte della città relativamente al criterio di scelta degli scrutinatori - si legge nel comunicato - è ben nota e parte dagli anni ottanta quando Castellammare di Stabia fu il primo Comune italiano ad optare per il sorteggio pubblico, sulla spinta di una raccolta di migliaia di firme di cittadini operata dai “Giovani DC”.

Da allora e per oltre 25 anni nella nostra città, gli scrutatori sono sempre stati nominati dalla Commissione elettorale previo sorteggio pubblico effettuato nella sala consiliare. Si deve purtroppo amaramente constatare che ieri la Commissione elettorale, con componenti a maggioranza di centro-sinistra, è tornata (come aveva già fatto la precedente commissione elettorale con componenti a maggioranza di centro-destra) al “sistema” delle nomine dirette degli scrutatori che spesso rispondono a criteri clientelari.

L’Associazione Bene Comune e il suo consigliere comunale dott. Luigi Fiorenza - conclude il comunicato - prendono le distanze da questa incresciosa decisione che calpesta un criterio oggettivo imparziale e trasparente, consistente nel sorteggio pubblico e chiede alla commissione elettorale e al Sindaco Luigi Vicinanza che la presiede, di ripristinare le nomine a sorteggio. Con il pubblico sorteggio si evita, infatti, che soltanto chi “conosca questo o quel personaggio influente di partito possa accedere ad un diritto che è di tutti i cittadini e non solo di alcuni”; si combatte la logica della “partitocrazia” e del “clientelismo” e si dà a tutti i giovani cittadini l’opportunità di un’occasione di lavoro senza doversi piegare a questo o a quel “potente” o “intermediario” di turno”.