A cura della Redazione

Dalla I Commissione consiliare presieduta da Alfonso Conforti, è partito oggi (22 gennaio) l’invito al sindaco di Pompei a rivedere l’ordinanza che fissa la mezzanotte come ora limite per trasmettere la musica nei locali pubblici.

La misura dovrebbe essere congiunta (secondo la proposta avanzata) all’iniziativa delle forze dell’ordine presenti a Pompei (Pubblica Sicurezza e carabinieri, considerato che i vigli urbani concludono il servizio prima della mezzanotte) per trovare misure repressive degli schiamazzi notturni, che sono motivo di lamentela di molti residenti costretti a chiedere frequentemente interventi del "113"  in piena notte (e comunque in ore in cui la gente dorme) perché non si riesce a riposare a causa dei rumori stradali eccessivi degli stereo delle automobili, quelli dei lanci delle bottiglie di birra e le grida cagionate  tra contendenti che litigano per il posto d'auto o per lo sguardo di una ragazza, eccitati dall’alcool o da altre sostanze illegali.

A Pompei la movida ha preso la denominazione locale del “giro del cafone”. E’ un rito notturno che si svolge nell’attraversamento, tra grida e schiamazzi, di un tratto di via Roma e delle altre strade del centro cittadino, per poi tornare, dopo impensabili manovre, verso piazza Immacolata. Il traffico si blocca spesso e sovente risulta necessario chiudere la strada per liberarla.  

La notizia è arrivata da molte testimonianze. Il consigliere comunale Sergio Vitulano, che ha raccontato agli astanti un’esperienza personale: «Ammetto di aver avuto paura nell’attraversare un tratto di via Roma oltre la mezzanotte». Ammette. Pienamente d’accordo con lui i componenti della I Commissione.

«Bisogna decidere insieme che cosa vogliamo fare di Pompei». Ha sostenuto Bartolo Martire, il consigliere comunale di minoranza che ha il merito (o il demerito) di aver aperto la spinosa questione. Secondo lui, anche se può sembrare una missione impossibile, il sindaco Uliano deve, con opportune iniziative personali, fare tutto il possibile per conciliare la liberalizzazione degli orari in cui i localetti per i giovani possono trasmettere musica notturna, con le misure di polizia a tutela del silenzio e dell'ordine pubblico.

Il tutto è possibile se si impongono misure e divieti previsti dalla legge e rispetto delle regole, ha fatto presente Martire. Per esempio, il locali pubblici che fanno musica devono avere la pareti insonorizzate.