A cura della Redazione

«Abbiamo intenzione di chiedere al presidente Anac (Autorità Nazionale Anticorruzione, ndr) Raffaele Cantone il commissariamento ai sensi di legge della società Lande».

E' quanto ha dichiarato il vicepresidente della Commissione Cultura alla Camera dei Deputati Luigi Gallo, che ha firmato l’istanza insieme ad altri colleghi parlamentari del suo movimento.

I 5 Stelle sono particolarmente interessati alla regolarità del comportamento della società Lande dal momento che essa ha vinto numerosi appalti banditi dal Ministero dei Beni Culturali e del Turismo tra i quali alcuni finanziati dal Grande Progetto Pompei per il restauro delle domus del sito archeologico.

L’iniziativa attuale è stata preceduta da una denuncia formale di Luigi Gallo e Vega Colonnese alla Procura di Torre Annunziata, dove i parlamentari hanno presentato tutti i documenti in loro possesso in merito ad una questione che essi ritengono «allarmante», come hanno già scritto nella loro interrogazione al ministro Dario Franceschini, reputando tra l’altro «fondamentale che la magistratura entri nel merito del filone degli appalti che la Lande è riuscita ad aggiudicarsi».

I due parlamentari grillini presenteranno una seconda interrogazione al ministro Franceschini (evidentemente non soddisfatti dalla prima) per indurlo ad entrare nel merito della questione dal momento che precedentemente la sua risposta non è stata esauriente.

«Chiederemo a Franceschini che gli appalti della Lande vengano sottoposti a controlli ministeriali entro tempi brevissimi, e all’Anac di valutare l’applicazione di misure straordinarie, che prevedono la facoltà di proporre al Prefetto la sostituzione degli organi sociali o il commissariamento dell'azienda». Incalzano Gallo e compagni.  

«Conosco bene questo caso, ma senza un’interdittiva del Prefetto non si poteva fare nulla. Ora con l’ordinanza della Dda cambia tutto», ha replicato Raffaele Cantone.

Intanto dalla stampa si apprende di altri appalti sul territorio nazionale, come nel Veneto. Nel frattempo la Lande ha preso le sue contromisure con un’iniziativa di diffida nei confronti di un quotidiano nazionale.

«L’odierna vicenda giudiziaria esclude incontrovertibilmente qualsiasi sospetto di contiguità della Lande (recte dell’ex amministratore) con ambiti della criminalità organizzata, ciò in forza della non contestazione della richiamata aggravante».

Appare chiaro a questo punto l’urgenza dell’intervento della magistratura o per legittimare il buon nome della Lande o per ripristinare la legalità nel suo assetto societario, considerato che ha appalti (come quelli negli Scavi di Pompei, patrimonio UNESCO) che sono sotto il continuo monitoraggio della comunità internazionale.

twitter: @MarioCardone2

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