A cura della Redazione

Ieri sera, nella parrocchia del Santissimo Salvatore a Pompei, sono stati celebrati i funerali del piccolo Flavio Parmendola, il bambino di 12 anni morto sabato scorso in un parco acquatico a Battipaglia. Fatale sarebbe stato l'impatto della testa durante la discesa da uno scivolo.

Una vicenda che ha scosso la comunità pompeiana, lascindola nel dolore e lo sgomento. Una tragica fatalità nei confronti della quale ogni parola sembra superflua.

Questo il messaggio di Mons. Tommaso Caputo, capo della Chiesa mariana, letto durante il rito funebre e rivolto ai genitori e ai fratelli del piccolo Flavio. Forse le uniche parole di conforto per i familiari. Per la morte di un bambino non c'è mai una spiegazione. Solo un profondo sentimento di vicinanza e di profondo cordoglio e, per chi è credente, di totale affidamento alla volontà del Signore.

"Carissimi Gerarda ed Ernesto, Francesco e Rosa,

mi unisco al vostro immenso dolore per la perdita prematura e improvvisa del piccolo Flavio.

La sua morte è un dolore grande anche per la Chiesa di Pompei. Tutti noi proviamo angoscia e smarrimento di fronte a una tragedia che colpisce così duramente e nel profondo una famiglia della nostra comunità. Sappiamo come possa essere, ed è, insopportabile la vostra pena di genitori, cari Ernesto e Gerarda, privati in maniera repentina e inspiegabile dell’affetto di un figlio; e dei fratelli, Francesco e Rosa, che hanno vissuto da vicino anche i momenti del dramma.

Nessuna parola potrà confortare il vostro dolore. Con voi, anche noi facciamo fatica, restiamo attoniti, sgomenti, siamo smarriti. La morte di Flavio è amara. Mille pensieri affollano il nostro cuore. Un ragazzo che muore porta via anche una po’ della nostra speranza, è come una luce che si spegne e rende più incerto il nostro cammino. Non dobbiamo, però, perdere la speranza, ma renderla più forte. La fede ci dice che Dio ci sta parlando attraverso questo evento doloroso e drammatico. E solo la Parola di Dio è capace di sfidare il buio, il freddo di questa tragedia. Gesù, che ha detto: “Io sono la Risurrezione e la Vita”, vi dia la forza di accettare questa immane prova. E la sua Mamma, che ha provato il vostro stesso dolore, sia per voi modello e conforto!

Il mistero della morte conduce, più di ogni altro – e ancor più in questa occasione – a cercare il conforto della preghiera. Nei disegni di Dio, Flavio ha trovato certamente un posto che, pur allontanandolo fisicamente dalla nostra presenza, lo rende oltremodo vicino agli affetti di chi continuerà a volergli bene, in modo diverso, ma di sicuro più intensamente. Egli, che aveva tutta la vita davanti, ci ricorda che la vita va spesa bene. Il suo ricordo aiuti tanti giovani a fare della propria vita un capolavoro!

Ora che è tra la schiera degli Angeli, Flavio, a sua volta, pregherà per noi e si farà presente con la dolcezza e l’innocenza che ha lasciato in dono a tutti noi.

Un figlio di Pompei, e ancora di più un bambino come Flavio, una volta salito al Cielo, non ha difficoltà a trovare la strada del Paradiso: sarà, infatti, preso per mano dalla Beata Vergine del Rosario e accompagnato al Trono dell’Altissimo. Il manto di Maria consoli i genitori, i fratelli, i suoi cari e accolga e protegga l’anima benedetta del piccolo Flavio".