Nove anni di carcere per Maria Giulia Sergio, la prima foreign fighter donna italiana convertitasi all'Islam radicale (e per questo si fa chiamare Fatima Az Zahra) e alla causa del Jihad. La sentenza è giunta dalla I Corte d'Assise. La donna, originaria di Torre del Greco ma trasferitasi da bambina insieme alla famiglia ad Inzago (MI), è stata ritenuta colpevole di terrorimo internazionale.
La donna è stata condannata in contumacia per terrorismo internazionale e organizzazione di viaggi a fine di terrorismo, in quanto non presente sul territorio italiano. Sarebbe in Siria a combattere per il sedicente Stato Islamico.
Condannato a dieci anni, invece, il marito Aldo Kobuzi, mentre la madre e la sorella di quest'ultimo sono state condannate entrambe a otto anni.
Condanna anche per Haik Bushra, accusata di essere la reclutatirce di Fatima e di sua sorella Marianna Sergio. Per lei la Corte ha sentenziato nove anni di reclusione.
Infine, anche il padre di Fatima, Sergio Sergio, ha subito una condanna di quattro anni con il riconoscimento delle attenuanti generiche e l'interdizione per cinque anni dai pubblici uffici.
L'uomo finì in manette nel corso di una operazione della Digos di Milano nel luglio 2015, che portò all'arresto di dieci persone, tra cui anche la madre e la sorella di Fatima.
Dalle intercettazioni emerse che la famiglia di Fatima avrebbe voluto raggiungerla per sposare la causa jihadista.
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