A cura della Redazione

La Corte di Cassazione “cancella” l'accusa di associazione mafiosa contro uno dei presunti affiliati al “Terzo Sistema” di camorra di Torre Annunziata. Secondo l'accusa, infatti, il 23enne Bruno Milite era tra i 7 componenti del "Terzo Sistema" - il nuovo clan formato dai figli di ex carcerati dei clan Gionta e Gallo-Cavalieri - ed era finito in manette nel luglio scorso insieme al presunto capo della nuova gang, il 26enne Domenico Ciro Perna, con l'accusa di associazione per delinquere di stampo camorristico.

Gli “ermellini” hanno cancellato l'accusa più grave per Milite, assistito dall'avvocato Salvatore Irlando, che comunque resta in carcere. Il tutto in attesa di un nuovo ricorso al Tribunale del Riesame di Napoli per provare ad ottenere la scarcerazione. La decisione assunta dai giudici della Suprema Corte (e valida soltanto per il 23enne) potrebbe però ripercuotersi in maniera positiva anche sulla storia giudiziaria degli ulteriori indagati.

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