A cura della Redazione

Diventa sempre più preoccupante la situazione ambientale sulla pedemontana vesuviana occidentale. L’area compresa tra via Montagnelle, nel comune di Torre del Greco, tra le vie rurali di Trecase, Boscotrecase, fino alle pinete di Terzigno, versa oramai in uno stato di degrado spaventoso con sversamenti illeciti di rifiuti che continuano ad aumentare.

L’allarme è lanciato via social, ma anche tramite esposti e denunce (tanti), dagli attivisti della Rete Civica vesuviana che  fronteggiano ogni giorno questo terribile fenomeno.

Proprio nel pomeriggio di mercoledì 13 febbraio, in via Montagnelle 2, nel tratto di stradina che costeggia le pinete al confine tra Torre del Greco e Trecase, è accaduto uno dei fatti più eclatanti. Dopo la segnalazione di Massimo Ginelli, Osservatore Civico Campano e membro della Rete Civica vesuviana, fatta intorno alle 14, tramite cui veniva rilevata una serie di nuovi sversamenti nell’area, composti soprattutto da mobilio vetusto, alle 16 circa, Andrea Ascione, anch’egli membro della Rete Civica vesuviana, notava la presenza di fumo nella stessa zona in cui erano stati rilevati i rifiuti. Accorso sul posto, un incendio divorava il cumulo di ingombranti e sospinto dal vento si propagava verso un terreno vicino.

L’attivista ha subito allertato i Vigili del Fuoco e la Polizia Municipale di Torre del Greco, che hanno presto domato le fiamme. La deplorevole azione perpetrata da mano ignota, fosse accaduta in periodo estivo, avrebbe potuto compromettere seriamente l’area boschiva circostante e l’incolumità dei residenti.

Chi da tempo si occupa di questi fenomeni non nega che esiste la possibilità che questa strategia possa servire per fare spazio a nuovi sversamenti.

Oramai, visti i crescenti episodi di sversamenti di materiali di ogni sorta, tra cui inerti, telai di veicoli, bustoni di stracci e anche rifiuti altamente pericolosi come l’eternit, segnalati dagli attivisti ambientalisti e dai Carabinieri Forestali, che in altre occasioni sono riusciti anche a risalire agli autori di alcuni scempi, è chiaro che il Vesuvio sia sotto un continuo e pericoloso assedio da parte di gente incivile, criminale e senza scrupoli.

Lo sversamento segnalato e il suo conseguente incendio è da considerarsi come un ulteriore campanello d’allarme per le popolazioni della pedemontana vesuviana che non sono immuni ai rischi derivanti dagli agenti pericolosi ivi abbandonati.

Tuttavia, come più volte ha ribadito anche il presidente del Parco Nazionale del Vesuvio, Agostino Casillo, è richiesta una maggiore attenzione sui territori di competenza anche ai sindaci che devono in qualche modo trovare e attuare soluzioni per fronteggiare questo devastante problema.

(foto di copertina di Massimo Ginelli)

(foto di Andrea Ascione)