A cura della Redazione

Confermata in Appello la sentenza di condanna ad 8 anni per la giovane di 22 anni accusata di aver accoltellato la 19enne S.M. di Boscoreale nell’estate del 2020 a Castellammare di Stabia.

Ma facciamo un passo indietro. Era il 31 luglio dell’anno scorso. Intorno alle 02,00 del mattino fuori alla discoteca Villa Zaira di Castellammare di Stabia una ragazza di 19 anni di Boscoreale, nel tentativo di difendere una sua amica da un’aggressione, viene colpita da una sua coetanea con due coltellate, una alle spalle ed un’altra al torace. La vittima viene trasportata in prognosi riservata all’Ospedale del Mare di Napoli dove le viene riscontrata la perforazione del polmone e ferite da taglio. Dopo 15 giorni di degenza la ragazza lascia l’ospedale.

Intanto, le indagini espletate dal Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia dei carabinieri di Castellammare di Stabia, e coordinate dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, anche attraverso meticolosa analisi delle immagini di videosorveglianza e la testimonianza di alcune persone presenti all’accoltellamento, consentono di pervenire all’individuazione dell’autrice del ferimento, che viene sottoposta al regime degli arresti domiciliari presso la propria abitazione.

Il processo di primo grado viene svolto al Tribunale di Torre Annunziata. Difensore della parte civile l’avvocato Anna Fusco che ottiene un primo importante risultato: la condanna ad 8 anni dell’imputata.

Venerdì 29 ottobre si è svolto il processo in Appello presso la III Sezione del Tribunale di Napoli, che ha visto la conferma della condanna ad 8 anni per l’imputata, così come chiesto dal procuratore generale e dall’avvocato difensore Fusco.

“Ho chiesto il diniego delle circostanze attenuanti generiche – ha affermato l’avvocato di parte civile – in quanto l’imputata non ha mai avuto un atteggiamento remissivo nei confronti della mia cliente. Ora quasi sicuramente il difensore dell’imputato farà ricorso in Cassazione ed io sarò lì a difendere gli interessi della mia assistita”.