A cura della Redazione

"Non ci sono indizi", la Cassazione respinge il ricorso della Procura. Non era l'ex vicesindaco Luigi Ammendola la "parte politica" delle mazzette pagate dall'imprenditore Vincenzo Supino per i lavori nelle scuole di Torre Annunziata.

Difeso dall'avvocato Flavio Bournique, Ammendola è riuscito a dimostrare prima al Riesame e ora in Cassazione che non era lui il complice di Nunzio Ariano, il capo dell'Ufficio Tecnico condannato a 6 anni per induzione indebita e ora ai domiciliari a Castel di Sangro, accusato dalla Procura di Torre Annunziata di essere a capo del sistema di tangenti al Comune.

Ammendola era finito in carcere e, dopo due settimane di detenzione, era stato scarcerato dal Riesame per carenza di indizi. La tesi difensiva è stata accolta ora anche in Cassazione. E, dunque, la Procura potrebbe già archiviare il procedimento nei confronti dell'ex vicesindaco.