A cura della Redazione

Qualche mattina fa faceva particolarmente caldo. Anche a via Gino Alfani a Torre Annunziata. Se poi all’afa aggiungi un ingrediente tipico locale, la “torresità”, allora ecco servito un fatto di cronaca bizzarro, ma non troppo. 

Una pattuglia di agenti della Polizia Locale è nel pieno dello svolgimento delle proprie mansioni che comprendono, ovviamente, anche sanzionare con giuste contravvenzioni alcune autovetture in divieto di sosta.

Il torrese, è cosa nota, si caratterizza per l’idiosincrasia verso il coprire ridotte distanze a piedi e, nonostante le dimensioni minime della superficie della città, anche per comprare il pane a 150 metri dalla propria abitazione, prende la macchina. Fa parte della “torresità” di cui sopra. Ma non solo, malgrado dal dicembre 2019 nella medesima, nostra piccola città, le strisce blu gratis sono diventate oggetto anche di tesi di laurea, il torrese – quello medio, sempre lo stesso – riesce a non mancare mai all’appuntamento quotidiano nel lasciare l’auto in divieto di sosta e/o in doppia fila.

Ma torniamo alla pattuglia a via Gino Alfani. Gli agenti, dopo aver comminato alcune contravvenzioni, si vedono avvicinati da un amministratore comunale presente sul posto che, qualificandosi come tale, avrebbe invitato gli stessi a non sanzionare un’auto in particolare, il cui proprietario, forse suo amico o conoscente, si era attardato a completare una commissione, evidentemente inderogabile, in un esercizio commerciale posto nelle vicinanze.

Gli agenti, ovviamente, non raccolgono l’invito dell’uomo. La reazione di quest’ultimo è particolarmente stizzita e, in un rigurgito improvviso di delirio d’onnipotenza, arriva al punto di chiedere le generalità all’agente della pattuglia che aveva elevato il verbale. La vigilessa si rifiuta di declinare nome e cognome, ma si rende disponibile a comunicare il suo numero di matricola. L’amministratore comunale, a questo punto, si arrende e va via.

La vicenda, però, non si conclude a via Gino Alfani. Dopo il rientro al Comando, i tre agenti redigono una nota sull’accaduto notificandola al Comandante della Polizia Municipale, al Sindaco e al Segretario Generale. Questo atto finale lascia intendere che il fatto di cronaca bizzarro, ma non troppo, potrebbe anche avere ulteriori sviluppi.

La “torresità” è così: misteriosa e imprevedibile. Colpisce anche soggetti e cittadini al di sopra di ogni sospetto. Una patologia bislacca e particolare di cui al momento si conoscono solo i confini geografici: dal Palazzone-Campo Sportivo al Maximall.