OROSCOPO
E' sempre emozionante assistere a uno degli appuntamenti che più stanno a cuore al popolo di Torre Annunziata: la rievocazione del ritrovamento dell'effige della Madonna della Neve nel mare antistante lo scoglio di Rovigliano.
Uno "spettacolo" che mescola fede, mito, tradizione e leggenda, e che sancisce ogni anno il profondo legame tra la Vergine Bruna, patrona della città oplontina, e la comunità che si affida proprio a Lei per ricevere protezione.
«E' un'espressione inconfondibile del legame che unisce chi realmente sente dentro l'appartenenza ad un contesto territoriale e umano dalle fattezze poliedriche e storicamente profonde - dice il presidente del Centro Studi Storici, Vincenzo Marasco -. Bisogna saperne cogliere il senso altrimenti non ci si arriva all'idea del perché di tanto fervore nei confronti di un'Entità sacra che ogni anno, il 5 agosto, riesce ad operare il miracolo di riunire un intero e complesso contesto antropizzato. La rievocazione è quella che si nota dalle immagini: sorrisi e passione, dolore e fatica, emozioni e anche confusione. E' la forma di "protesta e di sfogo sociale" di un popolo che non chiede altro che riscrivere la sua storia per ricominciare, dare vita a nuove speranze, rigenerare una linfa che possa alleviarlo dalle difficoltà quotidiane e i propri pensieri riposti nella figura divina della Madonna della Neve, che in quel preciso attimo viene nuovamente strappata dall'impeto dell'ignoto e dell'incertezza qual è talvolta il mare. In cuor mio vivo la rievocazione sempre con gioia e vicinanza alla mia città, col sogno di vederla finalmente riscattata e rinata. E la cassa che ritorna dal mare è proprio questo: speranza di rinascita. Evviva tutti coloro che ogni anno profondono il cuore in questo evento di popolo».
Parole più belle per descrivere la festa dei torresi, di una intera città, davvero non ce ne sono.
(foto di copertina Vincenzo Marasco)
(galleria fotografia Giuseppe Forcella)
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