A cura della Redazione

E’ vero, sono mancati gli eventi tradizionali come la processione e i fuochi. Le luminarie non hanno disegnato il solito percorso di festa nelle strade della città. Assenti anche i profumi delle bancarelle di torrone e il gradevole vociare dello struscio, ma questa edizione della festa del 22 ottobre, resa monca dalle restrizioni Covid, ha fatto comunque registrare diversi eventi di notevole spessore culturale. Un esempio? Il concerto di musica sacra e lirica di sabato 23 ottobre, all’interno della Basilica della Madonna della Neve, ha toccato picchi artistici sublimi.

Davanti all’immagine della Santa Patrona di Torre Annunziata, si sono elevate eccelsi melodie: lodi alla Madonna e famose preghiere tratte dalle opere liriche più importanti del repertorio verdiano, pucciniano e non solo. «Pensare che in secoli lontani ignari pescatori disegnassero la storia della città – ha sottolineato il direttore artistico dell’evento prof. Giuseppe Balzano -  e che la miracolosa immagine della Madonna Bruna potesse raccogliere tanto sentimento e diventare fonte di immensa forza religiosa, umana, culturale, suscita autentici brividi».

La Madonna della Neve è stata omaggiata con “Voce di donna o d’Angelo, a te questo Rosario” dalla Gioconda di Ponchielli, “Vissi d’arte” dalla Tosca di Puccini, “La Vergine degli Angeli” da La Forza del Destino di Verdi, “L’intermezzo” da Cavalleria Rusticana di Mascagni. E poi tutte le preghiere, le Ave Maria di Schubert, di Gounod, di Caccini, “Casta Diva” dalla Norma di Bellini, “O mio Signor” sul tema del Largo di Haendel. A realizzare tutto ciò un cast eccezionale di artisti selezionati dall’organizzatore e direttore artistico maestro Giuseppe Balzano: il soprano Anna Corvino, il mezzosoprano Beatrice Amato, il tenore Giacomo Mosca, il tenore Daniele Zanfardino, accompagnati all’arpa da Sonia del Santo, al pianoforte da Pasquale Russo e all’organo dallo stesso Balzano, con un arricchimento di linee melodiche dello straordinario Francesco Capocotta alla tromba.

Il concerto si è concluso con un omaggio al grande compositore Ennio Morricone e con il famosissimo “Nessun dorma” dalla Turandot di Puccini. L’Ave Maria di Schubert al termine del programma, eseguita da tutti gli artisti come bis, ha chiuso una meravigliosa e applauditissima serata caratterizzata da consensi unanimi, emozioni espresse da tutti i presenti a gran voce e soprattutto fede condivisa.

Sull’intero evento ha troneggiato “Inno alla Madonna della Neve”, testo del prof. Alfonso Monsurrò e musica del maestro Amedeo Tosa, composto nel 1972 in onore della Santa Patrona di Torre Annunziata.