Natale rappresentato sul palcoscenico da sempre trasmette suggestioni, immaginazioni, sogni, percezioni che conducono gli spettatori in una dimensione quasi onirica. Da qualsiasi versante artistico venga proposta, la festività più sentita dell’anno consolida e accresce lo spessore di quell’involucro di magia che la rende straordinariamente singolare. Un incantesimo che si è ripetuto sabato 27 e domenica 28 dicembre al Teatro Minerva di Boscoreale dove la compagnia teatrale di Torre Annunziata “I Senzarteneparte” ha portato in scena “Un Canto di Natale” (A Christmas Carol) tratto da uno dei più celebri romanzi di Charles Dickens.

Per lo scrittore, giornalista e reporter britannico, Natale è «il solo periodo dell’anno in cui è consentito di aprire il proprio cuore liberamente». Gli attori del team artistico torrese, guidati da Esmeraldo Napodano, hanno letto in maniera rigorosa il testo trasferendo agli spettatori tutto il coerente, inflessibile, intransigente messaggio. 

“Un Canto di Natale” racconta la storia di Ebenezer Scrooge banchiere anziano, avarissimo e spietato che detesta il Natale. La ritiene una festività effimera che impedisce di continuare ad accumulare fortuna. Ma proprio la notte del 24 dicembre, Scrooge riceve la visita di tre fantasmi, il Natale Passato, il Natale Presente e il Natale Futuro, che gli mostrano i suoi errori, i suoi peccati, la sua triste e solitaria vita, inducendolo a pentirsi e a trasformarsi un uomo cortese e generoso.

Per Dickens il Natale deve rappresentare un momento di riflessione interiore e sociale, dove il vero benessere va ricercato nella connessione umana, non nell'avidità, nell’ingordigia, nella cattiveria. “Un Canto di Natale”, pur essendo stato scritto nel 1843, resta dunque un’autorevole e significativa favola moderna che induce ad effettuare un pit stop delle nostre esistenze per rivalutarne le virtù.

Come estremamente significativo e profondo si è rivelato il messaggio che I Senzarteneparte hanno voluto indirizzare, al termine delle due repliche, ai componenti della compagnia che si sono allontanati soprattutto per motivi di lavoro: «Il Natale ha un modo tutto suo di parlare al cuore. Non ci chiede di dimenticare o di essere forti a tutti i costi, ci invita piuttosto a ricordare con dolcezza ed a lasciare che il dolore si trasformi in gratitudine, perché le persone che abbiamo amato non scompaiono davvero: diventano parte della nostra storia, della nostra voce e del nostro modo di stare al Mondo. E anche chi si è allontanato per scelta ha lasciato dentro di noi un segno che ci ha resi ciò che siamo diventati oggi».

Il ricavato delle due serate, come sempre nella tradizione degli spettacoli de I Senzarteneparte, verrà devoluto ad associazioni di promozione sociale che hanno per oggetto sociale la solidarietà.

In “Un Canto di Natale” di Charles Dickens hanno recitato: Michele Maria Gallo, Teresa Malacario, Pasquale Nastri, Vincenzo Sansone, Esmeraldo Napodano, Adriana Apuzzo, Alfonso Gargiulo, Alessandra D'Ambrosio, Antonella Amitrano, Olga Cirillo, Claudio Longobardi, Federica Pepe, Domenico Cristiano, Enrico Moretto e i piccoli Alessia Tufano e Pietro Perna. Regia: Esmeraldo Napodano. Trucco: Cinzia Calvanese e Valeria Salvatore. Luci e audio: Luca Grassano. Grafica: Enzo de Renzo. Comunicazione: Enza Perna. La compagnia “I Senzarteneparte” ringrazia Domenico Orsini per il costante supporto.