A cura della Redazione

Sversamento illegale a Napoli nel porticciolo di Mergellina, con una marea biancastra e lattiginosa ed un odore sgradevole che ha invaso la porzione di mare. Il Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Napoli è intervenuto con una propria pattuglia, coinvolgendo anche il personale tecnico dell’Arpa Campania per accertare la natura della “marea bianca” e scongiurare eventuali pericoli per la salute pubblica.

Sul posto è stata avviata, altresì, una positiva collaborazione negli accertamenti tecnici con personale della Polizia Municipale della U.O. di Chiaia e dell'Unità Operativa Ambientale, nonché con i Vigili del Fuoco. I militari, dopo un’accurata ispezione del percorso della rete pluviale, sono riusciti a risalire al punto di sversamento, individuato in un pozzetto di fronte ad un palazzo di via Gramsci del capoluogo partenopeo.

Un attento esame delle videocamere di sorveglianza della zona ha consentito di osservare che nella mattinata un automezzo di espurgo delle fognature aveva effettuato un’immissione di rifiuti liquidi in un condotto pluviale sfociante direttamente in mare. Dalla successiva analisi del prodotto si è accertato che si trattava di sedimenti di lavorazione del marmo.

In sostanza, stando a quanto riferito anche dalla Polizia Municipale, la cisterna era già piena di fanghi di polvere di marmo caricati il giorno prima presso un altro sito. Nel compiere l'operazione di espurgo, l'operaio, dopo aver aperto il tombino del condominio, aveva aperto anche inspiegabilmente un tombino della rete pluviale immettendovi il grosso tubo della cisterna e scaricandone il contenuto che di conseguenza era finito in mare.

Il responsabile, di Caivano, risulta essere sprovvisto di qualsiasi documento di trasporto rifiuti, sia dell'intervento della mattina che del prelievo dei fanghi di marmo del giorno prima. Rintracciato, è stato denunciato per l'immissione in mare di rifiuti liquidi speciali e contestualmente, sempre a Caivano, è stato sequestrato penalmente il veicolo cisterna con cui aveva eseguito l'immissione.

«Da questo ulteriore grave episodio, si evince lo stretto legame esistente tra l’economia sommersa ed il danno recato all’ambiente, nelle forme più subdole e nascoste, quali l’interramento dei rifiuti e gli sversamenti illeciti», fa sapere in una nota la Guardia di Finanza. Informate dell'accaduto le autorità competenti.

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