A cura di Anna Casale

Napoli, dal 27 al 30 settembre ricorre il 77° anniversario delle “Quattro giornate di Napoli”. La prima città europea ad essersi liberata, da sola, dall’occupazione nazista. La prima città Medaglia d’Oro al valore Militare.

Nel ricordo glorioso e tragico, di un popolo intransigente contro ogni tipo di razzismo, l’Anniversario, quest’anno, celebrerà tutte le resistenze contemporanee in lotta contro l’oscurantismo e i nuovi fascismi e vedrà la consegna, seppur in maniera simbolica, di una medaglia al papà di Lorenzo Orsetti, Alessandro, il giovane anarchico antifascista morto nel 2019 in Siria mentre combatteva al fianco dei partigiani curdi.

Napoli, la città che per antonomasia è stata definita dai più importanti autori stranieri, tra cui Sartre, Dostoevskij, Goethe, Wilde, come incarnazione di bellezza ed ispirazione, tra il 27-30 Settembre 1943 fu protagonista della più importante, per la sua unicità e rarità, insurrezione spontanea partita dal basso dettata dal mero senso patriottico.

Nella straziante e tragica situazione, in cui riversava l’Italia tutta durante l’assedio tedesco, il popolo napoletano ebbe la capacità di usare identità, forza, coraggio e determinazione come baluardo per esplodere contro un regime fatto di angherie, soprusi, saccheggi, esecuzioni a cielo aperto. Un episodio raro o per meglio dire unico, quello dell’insurrezione napoletana.

Una sommossa che vide la partecipazione non solo di uomini ma anche di donne e bambini, uniti senza un piano preciso, muniti di poche armi e con l’ausilio di arredi casalinghi, si dislocavano per la città in cerca dell’obiettivo da conseguire: liberarsi dai soldati del Reich.

Le “Quattro Giornate”, un evento storico che non solo ha azzerato, in quel tempo tragico, le differenze sociali, identitarie e politiche ma ha visto un popolo, bistrattato con qualsiasi tipo di giudizio e pregiudizio, esplodere in solitaria e conquistare la libertà. Un sacrificio che si è prestato alla nascita di uno Stato Democratico, nato per difendere la libertà ed i diritti del proprio popolo.