Venerdì mattina, gli agenti della Squadra Mobile e del Commissariato di Polizia di Secondigliano ha tratto in arresto G. C., in esecuzione di ordinanza cautelare emessa, su richiesta della DDA di Napoli, dal G.I.P. del Tribunale partenopeo. L'uomo è indiziato della commissione di atti persecutori aggravati dal metodo mafioso, sequestro di persona e violenza privata.
A sua volta vittima di un tentativo di omicidio avvenuto il 19 dicembre 2020 - vicenda in relazione alla quale, lo scorso 10 gennaio, il G.I.P. del Tribunale di Napoli ha pronunciato sentenza di condanna per due imputati a 14 anni di reclusione, mentre altri due soggetti sono a giudizio innanzi alla IV sezione penale - è stato ritenuto gravemente indiziato di aver posto in essere, in un arco temporale compreso tra il luglio 2021 e il 10 febbraio 2022, una serie di atti persecutori, di intensità e pericolosità crescente, nei confronti del padre di uno dei due imputati condannati in abbreviato, nonché di soggetti a questi vicini, arrivando in due occasioni a sequestrare due dipendenti di un bar situato nei pressi dell'abitazione della vittima allo scopo di far recapitare, a quest'ultima, pesanti minacce di morte commesse anche con l'uso di armi.
Le gravi modalità in cui si è sviluppata la condotta hanno consentito di configurare, a carico dell'indagato, l'aggravante del metodo mafioso.