L’adesione della consigliera comunale Luisa Acunzo al Partito Democratico ha suscitato, come era lecito attendersi, la reazione di “Torre Annunziata Libera”, movimento nel quale la Acunzo è stata eletta e dove ha militato fino ad un mese fa.
In un comunicato, la capogruppo Clelia Sansone ci tiene a fare una serie di puntualizzazioni sul modus operandi della sua ex collega.
«Quando si decide di sposare un progetto con altre persone, dando luogo ad una lista elettorale, le singole scelte - per coerenza e senso di responsabilità - andrebbero prudentemente chiarite con le stesse, prima di un’eventuale divulgazione sui giornali. I cittadini, e in particolar modo le persone che hanno appoggiato la nostra lista, e tutti i nostri elettori - afferma la capogruppo -, meritano chiarezza relativamente alle notizie apparse sulla stampa di oggi. La consigliera Acunzo allude, tra l'altro, ad una mancanza di libertà di espressione e di iniziativa che regnerebbe all'interno del nostro gruppo. É bene far presente che lei ha partecipato a tante riunioni in cui avrebbe potuto esprimere le sue idee. A lei è stata affidata la presidenza della commissione "Affari istituzionali e rapporti con il cittadini" in cui avrebbe potuto avanzare iniziative e portare avanti argomenti importanti per la città. Ha partecipato a consigli comunali in cui avrebbe potuto prendere parola per intervenire su qualsiasi argomento all'ordine del giorno”.
La delusione è tanta da parte del gruppo consiliare di Torre Libera che riesce difficile comprendere la scelta della Acunzo. «La consigliera ha avuto dieci mesi di tempo, tante occasioni e nessun ostacolo per poter proporre iniziative, progetti e quant'altro, ma ahimè, chissà per quale motivo, non lo ha fatto. Probabilmente ha ritenuto piu utile "ispirare la sua azione politica" facendo i cambi di rotta».
Poi l’affondo finale: «Il nostro gruppo, contrariamente a quanto si vuole alludere - conclude Sansone -, è sempre stato aperto ad accogliere iniziative e, soprattutto, non hai mai tolto il diritto di parola a nessuno e, certamente, non lo avrebbe tolto alla versione femminile di... Enrico Berlinguer».