A cura della Redazione

Adele Salerno si fa aspettare, deve finire la seduta con le sue “ragazzine”. Non abbassa la tensione nemmeno per un secondo, scandendo il ritmo con le sue urla che rimbombano fino a fuori in strada.

«Sono in palestra ininterrottamente dalle ore 15.00 (il nostro appuntamento è alle 21.00), e da stamattina sto girando come una “trottola”, cercando di coordinare il mio compito di moglie e mamma con quello di head-coach della Fiamma Torrese».  

«Come avrete capito - continua sfoggiando un sorrisone -, non alleno solo la prima squadra ma mi occupo direttamente anche delle giovanili. E’ dura ma non mi pesa perché amo ciò che faccio. Ovviamente non potrei mai riuscire a fare tutto da sola ma godo della eccezionale collaborazione di sette-otto dirigenti che mi affiancano e mi sostengono in ogni iniziativa. Sono tutti eccezionali: alla Fiamma Torrese siamo una grande famiglia. Solo grazie a questo slancio affettivo riusciamo a far funzionare tutto al meglio. Anche i genitori sono parte integrante del gruppo».

A questo punto la coach si ferma e con un moto d’orgoglio dice: «La Fiamma Torrese, dietro la prima squadra (che disputa il campionato di serie B2, ndr), ha dieci formazioni giovanili, con le quali riusciamo sempre a primeggiare nei rispettivi campionati. Abbiamo una grande tradizione e lavoriamo duro per non smentire la nostra fama di “fucina di ottime pallavoliste”. Tra qualche settimana parteciperemo, con quasi tutte le nostre formazioni, ad un importante torneo giovanile a Sorrento. Sarà una due giorni intensa ma sono sicura che riusciremo a farci valere. Devo precisare che, in questo lavoro certosino,  sono affiancata da Roberto Catalano, allenatore di grande valore sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista umano,  con il quale lavoro già da sei anni, riusciamo ad intenderci con uno sguardo. E ricordiamo anche che la Fiamma Torrese, da un po’ di tempo, ha delle formazioni maschili che si fanno valere nei rispettivi campionati».

«Il cuore pulsante della Fiamma Torrese, però, è il mini-volley - continua Adele Salerno -, con più di cento ragazzine che frequentano il nostro “Centro di avviamento”. Quando sono stressata, arrabbiata, delusa mi basta stare qualche ora con le nostre mini-atlete e tutto passa. La forza della nostra società è che prima curiamo la persona poi pensiamo all'atleta. E facciamo ciò partendo dalle più piccole fino alla prima squadra. La dimostrazione è che dopo tanto tempo mi telefonano in tante nostre ex  atlete per sapere come sto e come vanno le cose. Questo mi riempie di orgoglio».

Alla fine della nostra chiacchierata Adele Salerno mostra la sua anima guerriera: «Con la prima squadra abbiamo ancora una gara da disputare (con l'Accademia Benevento in trasferta il 7 maggio, ndr) e onoreremo i nostri impegni fino all'ultimo. Quest’anno le cose non sono andate come avevamo programmato ma ci prepariamo alla nuova stagione con la grinta di chi vuol essere protagonista fino alla fine. Fiamma nel cuore!», conclude decisa.

(Eugenio Manzo)