A cura della Redazione

«Ho dovuto lasciare la mia regione a 13 anni per inseguire un sogno, del resto allora mancavano anche le infrastrutture sportive. Da allenatore mi sento onorato nel sapere che il mio nome viene accostato alla Nazionale e che il presidente De Laurentis abbia di me una buona considerazione».

A parlare è l’ex bomber della Roma e della Nazionale, Vincenzo Montella (detto “l’aeroplanino”), che si sta facendo valere anche da allenatore prima alla Fiorentina e, adesso, con minore fortuna nella Sampdoria. Dedicata a lui l’apertura ufficiale, presso il centro Commerciale La Cartiera di Pompei, dell’edizione 2016 di Football Leader, la kermesse che si svolgerà il 24, 25 e 26 maggio prossimi ad Amalfi.

Alla conferenza stampa in cui è stato presentato l’evento, è stato assegnato a Montella il Premio Amalfi,  consegnatogli dal sindaco Daniele Milano e dal delegato Aiac Nino Scarfato con la seguente motivazione: «Dopo una straordinaria carriera da giocatore, ha proseguito il suo cammino nel mondo del calcio nelle vesti di allenatore di fine competenza. Sempre protagonista della massima serie, prima con i goal da attaccante fuoriclasse e poi con l’intelligenza tattica di un tecnico di valore. Figlio della Campania, Montella rappresenta un’eccellenza sportiva della nostra regione».

Sul palco di “PiazzaCarta Bianca” del Centro Commerciale, Montella ha risposto alle domande dei presentatori e di alcune prestigiose firme del giornalismo campano come Monica Scozzafava, Gianfranco Coppola ed altri. Presente anche una delegazione dell’Assoallenatori. Nell’occasione è stato illustrato il programma completo della kermesse del 2016 (quarta edizione) che si terrà il 24, 25 e 26 maggio prossimi.

Incalzato dalle domande, Montella ha commentato la sua carriera, prima da giocatore di livello internazionale successivamente da tecnico emergente dell’ambiente calcistico italiano.

Riguardo l’attuale campionato dove, gli hanno riconosciuto, è entrato in corsa, ha detto che anche le delusioni sono importanti perché formano il carattere. Resterà l’anno prossimo alla Sampdoria perché si era impegnato precedentemente per due anni.

Quando gli hanno chiesto se qualche volta ha desiderato avere in squadra un calciatore che avesse le sue stesse caratteristiche (quando giocava) ha risposto che un buon allenatore deve aiutare i suoi giocatori a realizzare le proprie potenzialità e non ad imitare le sue.

Ha smentito di aver avuto contatti con il Napoli prima di andare alla Sampdoria. Le piacerebbe fare il commissario della Nazionale? Gli è stato chiesto. «Mi sentirei onorato. In ogni caso si deve avere la vocazione».       

twitter: @MarioCardone2

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