C'era una volta una passione. Strappata, quasi rubata, ma mai sopita. È questa la storia del Savoia, allontanata dalla sua città di origine e lentamente lasciata morire, indegnamente, lontana dalle braccia di chi, nel corso degli anni, ha dato ad essa vita e sostegno.
Ma Torre Annunziata non poteva smettere di cantare, non poteva morire così. Una società nuova, che sembra aver ridato la giusta carica ad una tifoseria mai doma. E chi poteva dare la prima gioia se non il capitano di mille battaglie, colui che nella scorsa annata rinunciò anche alla maglia per amore della sua gente?
Nino Guarro gol, a Cicciano si vola, torna l'entusiasmo. Un entusiasmo vibrante che percorre le strade della vecchia Oplontis e che trova la strada dello stadio, di un Giraud gremito, per la presentazione della squadra, sul prato verde del Comunale. Il collega Gianluca Buonocore ha presentato i membri del nuovo Savoia.
«Crediamo in queste persone serie, in questo nuovo Savoia - esordisce Giovanni Acanfora, proprietario del marchio Givova, sponsor tecnico del sodalizio oplontino -. Voglio ringraziare la piazza, siamo con voi, in bocca al lupo! La maglia del Savoia, tutta bianca, è una dedica speciale ai titofis e alla città, meritano davvero tanto».
Dopo la presentazione delle casacche è il turno della squadra. A parlare Guarro e De Rosa. «Non è facile questa annata - dice il capitano -. Serve il sostegno del pubblico tutto l'anno. Abbiamo una società molto seria, daremo il massimo ogni domenica. Non mi va di parlare dello scorso anno, mi provoca solo rabbia».
«Conosco l'affetto di Torre, cercherò di dare il massimo - afferma Claudio De Rosa -. Il nostro è un anno di partenza, onoreremo ogni domenica la maglia. Ho tanta voglia di vincere con questa squadra, il Savoia non appartiene a queste basse categorie».
Poi la presentazione dello staff tecnico. Il nuovo allenatore Franco Fabiano: «Sarà importante il grande cuore dei tifosi, la squadra deve essere supportata durante le avversità».
Ospite speciale Irma Testa, la pugilessa, reduce dalle Olimpiadi di Rio, che fieramente porta Torre Annunziata in giro per il mondo.
«Voglio lanciare un appello - dichiara il direttore generale Felicio Ferraro -, abbiamo un team competitivo ed un progetto serio. Sosteniamo tutti la squadra, i conti li faremo alla fine. Il mercato è chiuso, ma se qualche ritocco è necessario lo faremo. Forza Savoia!».
A chiudere la kermesse il presidente Ciro Altea, patron del nuovo Savoia, pronto a stupire:
«Non vivo Torre ma so di essere in una piazza calorosa e che ha fatto sempre calcio - afferma il numero uno del club -. Noi stiamo facendo tutto per restituire alla squadra il posto che le compete. Il Savoia è della città, non mio, e dobbiamo remare tutti nella stessa direzione. Abbiamo posto le basi per fare grandi cose - conclude -, sulla carta non siamo inferiori a nessuno».
Il Savoia riparte. Paura di nessuno, ma tanta voglia di riscatto. Il "bianchi alé" può ufficialmente risuonare nella città.
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