A cura di Antonio Papa

Un giorno da ricordare per Ernesto Bergamasco, pugile di Torre Annunziata, quel 25 settembre 1974, nonostante tutto.

Il nostro atleta, proprio in quella giornata, ebbe occasione di portare a casa un titolo che avrebbe fatto storia e gli avrebbe spalancato orizzonti europei, dopo la cocente delusione olimpica di Monaco '72.

Forni di Sopra località distante 100 km da Udine, incastonata tra le Dolomiti, duemila abitanti, fu la sede prescelta dalla Federazione pugilistica per l’incontro valido per l’assegnazione del titolo italiano dei superleggeri, lasciato vacante da Cerù.

Dopo le Olimpiade di Monaco, Ernesto era entrato nel mondo dei professionisti e fino a quel momento aveva svolto un ottimo percorso con ben diciannove vittorie di cui sette prima del limite ed era imbattuto, tra l’entusiasmo dello staff e dei tanti tifosi torresi che accorrevano fiduciosi ai suoi incontri.

Stavolta l’avversario era il più temuto, l’unico in Italia che poteva tenergli testa.

Bruno Freschi, tracagnotto udinese di 28 anni, era esperto e smaliziato.

Inoltre, Freschi, aveva il difetto di non rendere come avrebbe potuto nei match in trasferta, mentre in casa, davanti al suo pubblico si trasformava, diventando un vero e proprio leone.

E stavolta combatteva in casa. L’incontro venne trasmesso sulla Rai tv in occasione della trasmissione "Mercoledì Sport”.

Il match, purtroppo, non ebbe storia in quanto venne interrotto al secondo round perché Ernesto fu rimandato all’angolo per una ferita al sopracciglio.

Un vero peccato perché il nostro pugile, passate le prime riprese, aveva ottime possibilità di portare a Torre Annunziata il titolo italiano.

A distanza di tanti anni il ricordo per quella sconfitta brucia ancora al Maestro.

“Ricordo che arrivarono da Torre Annunziata almeno 4 pullman di tifosi per me. Erano circa trecento torresi che urlavano e mi incitarono fin dall’inizio. Il mio avversario, Bruno Freschi, mi sorprese all’inizio. Fuori casa non era gran che, quando combatteva in casa si trasformava. Purtroppo alla seconda ripresa fui costretto alla resa per una ferita e dire addio ai sogni di gloria. Tornai a Torre sconfitto ma sempre amato dai miei fans. Purtroppo non riuscirono a organizzare la rivincita a Torre Annunziata, che avrei meritato, sempre per i soliti problemi economici e organizzativi”.

Forse tra i rimpianti e le ferite lasciate aperte in tanti anni di carriera, proprio questa mancata occasione di portare il titolo a Torre Annunziata rimane il più grande rammarico per uno dei migliori Maestri di boxe d’Italia che, in seguito, ha saputo prendersi le sue belle soddisfazioni.