A cura della Redazione

Che quella in corso fosse una stagione complessa e tribolata lo si era capito dal susseguirsi delle vicende estive. Da sempre il calcio parlato, somministrato con le temperature alte, provoca scompensi e alterazioni di umore. Soprattutto in ambienti di consolidata cultura sportiva come Torre Annunziata dove si tende a far prevalere la parte gloriosa della ultracentenaria storia sui tracolli e fallimenti.

Ieri sera il Savoia Calcio ha esonerato l’allenatore Antonio Barbera. E lo ha fatto attraverso un comunicato stampa oltremodo bizzarro dove viene annunciato che il buon Tonino “cambierà mansione rimanendo nell’ambito societario con un ruolo da definire”. Un’idea evidentemente bislacca in quanto non conforme al regolamento. La squadra, nel frattempo in attesa di sviluppi, è stata affidata a Maurizio Lampitelli.

Lo stesso comunicato, poi, si sofferma a stigmatizzare il “comportamento feroce e offensivo da parte di pochi personaggi che sicuramente remano contro la società”. Non sappiamo quale unità di misura sia stata utilizzata per determinare l’entità di questa “ferocia”, ma siamo convinti che, nell’era della diffusione esponenziale dei social, l’equilibrio e l’efficacia nella gestione della comunicazione prevedano la proposizione di argomenti dallo spessore più intenso e convincente.

Per carità, i risultati di questo primo scorcio di campionato condannano la formazione allenata fino ad ieri da Barbera. L’ultima, netta sconfitta di Pompei è oltremodo emblematica. Ma andare a ricercare fantomatiche attenuanti in atteggiamenti di destabilizzazione, ci sembra un patetico esercizio di demagogia.

Basta affermare sinceramente che l’organico del Savoia allestito per il campionato di Eccellenza 2022/23 contiene notevoli limiti. Insufficienze che trasmettono insoddisfazioni e preoccupazioni tra i tifosi. Legittime ed ammissibili.