A cura della Redazione

Contro bollette pazze, fatture esorbitanti, sostituzioni di misuratori, distacchi improvvisi con rubinetti chiusi nasce lo “scudo anti Gori”.  Si tratta di una controffensiva dei cittadini per combattere le vessazioni della Spa che gestisce il servizio idrico dell’ATO dei Comuni del Vesuviano.  Il Movimento Cinque Stelle dal Consiglio regionale della Campania, insieme con il deputato Luigi Gallo ha lanciato - stamane nel corso di una conferenza stampa - l’iniziativa che interesserà oltre un milione e mezzo di cittadini.

«Se il cittadino viene vessato per bollette pazze e distacchi dell'acqua non può rivolgersi più alle istituzioni locali, ma ad uno sportello di una S.P.A. - spiega Luigi Gallo -. Il M5S riempie il vuoto dell'istituzione che manca nei territori dove le reti idriche sono in mano ai gestori privati e risponde al grido di sofferenza di 1,5 milioni di cittadini».

Nasce con questo intento lo “Scudo No Gori”, uno scudo civico per i cittadini e una e-mail, petizionenogori@gmail.com, per le segnalazioni dai territori. «Metteremo a disposizione dei cittadini gratuitamente uno staff di professionisti per ricorsi pilota. La Gori non onora il debito presso la Regione Campania di quasi 300 milioni di euro e mentre i cittadini vengono perseguitati - precisa Gallo -, i consiglieri regionali continueranno a mettere in campo tutte le azioni per chiedere la messa in mora e la liquidazione di Gori».

La mobilitazione anti-Gori s’inquadra più in generale nel contrasto delle iniziative legislative della giunta De Luca per l’approvazione della nuova proposta di legge di riordino idrico al vaglio della Commissione Ambiente e poi del Consiglio regionale.

«De Luca ha presentato un disegno di legge identico a quello presentato nella scorsa legislatura da Caldoro - spiega Maria Muscarà, consigliere regionale M5S - e lo ha riconosciuto lo stesso Caldoro. Con grande fretta - sottolinea - ci troveremo ad approvare una legge di riordino sul ciclo integrato delle acque che è praticamente una fotocopia. Mi chiedo dov’è il discorso sull'acqua pubblica?». Sulla stessa linea Vincenzo Viglione, consigliere regionale M5S: «C’è più di un serio rischio di avere addirittura una Gori regionale. Il testo all’esame della Commissione Ambiente è talmente vago che nasconde serie insidie». «Serve un ente che abbia solo un ruolo di monitoraggio - aggiunge Viglione - , quello che è mancato in questi anni». «Mi chiedo dove sono finiti tutti gli amministratori del Pd -conclude Viglione - che protestavano contro la proposta Caldoro. Mi stupisce che i consiglieri regionali del Pd abbiano confermato di aver ritirato la propria legge in favore di quella della Giunta De Luca, che poi è la stessa leggedi Caldoro.  Siamo in presenza di un Giano bifronte, questa - conclude - non è la decima legislatura ma la legislatura nove bis».

(comunicato M5S)