A cura della Redazione

Tecnologia, divertimento, formazione e informazione. Sono questi gli ingredienti base di ANIA Campus 2016, l’iniziativa dedicata alla sicurezza stradale sulle due ruote realizzata dalla Fondazione ANIA in collaborazione con la Polizia di Stato e la Federazione Motociclistica Italiana, promossa dal Dipartimento delle Politiche Giovanili.

Fa tappa a Napoli il tour partito l’11 marzo da Roma e che toccherà 16 città italiane in 14 regioni, coinvolgendo oltre 1.500 studenti delle scuole superiori. L’iniziativa dedicata principalmente ai giovanissimi, ha lo scopo di insegnare a rispettare le regole della strada e le tecniche di guida sicura sulle due ruote: protagonisti a Napoli 100 studenti Liceo Scientifico Tito Lucrezio Caro che si ritroveranno nel piazzale antistante lo stadio San Paolo.

Anche a Napoli, come in ogni città coinvolta, è stato allestito un Campus, con un’area dedicata alla teoria e un vero e proprio circuito per le prove pratiche di guida sicura. I ragazzi delle scuole superiori, dopo aver svolto la parte teorica con l’aiuto di formatori di educazione stradale della Federazione Motociclistica Italiana, provano ad affrontare secondo le regole apprese il circuito predisposto, sotto la supervisione di istruttori e piloti professionisti.

Sul tema, il Direttore del Servizio Polizia Stradale Giuseppe Bisogno osserva «E’ di tutta evidenza che per i conducenti di moto e ciclomotori  la strada continui a rappresentare un pericolo ben superiore di quanto sia per gli automobilisti. Se fino al 2014 il trend della incidentalità  per i motociclisti è stato in graduale e costante diminuzione, nel 2015 assistiamo purtroppo ad una preoccupante  inversione di tendenza. Iniziative come quella di oggi rappresentano quindi un  fondamentale momento di riflessione, soprattutto per  i giovani che sono i destinatari principali di questo progetto, in relazione ai  rischi che si corrono sulle due ruote, sulla necessità di rispettare le regole e non da ultimo sull’importanza di utilizzare i sistemi di protezione, che spesso possono salvare la vita».