A cura della Redazione

«Fece cosa infame, da ucciderla». E' bufera politica e mediatica sul presidente della Regione Campania, Vincnezo De Luca, che a microfoni spenti, dopo un'intervista rilasciata a Matrix (trasmissione tv di Canale 5), si è espresso con quelle parole riferendosi all'on. Rosy Bindi e alla diatriba sugli impresentabili alle scorse elezioni regionali.

«Ci abbiamo rimesso l'1,5%, il 2% di voti. Atti di delinquenza politica. E non c'entra niente la moralità, era tutto un attacco al governo Renzi», ha detto De Luca.

Il governatore poi su Facebook si difende dalle accuse: «Ci ritroviamo di fronte all'ennesimo atto di delinquenza giornalistica. Chiarisco che nell’intervista che ieri ho rilasciato a Matrix nessuna domanda, e tantomeno alcuna risposta, ha riguardato l’onorevole Bindi. Al termine della stessa intervista, il giornalista ha tirato fuori il suo tablet chiedendomi, mentre gli operatori smontavano i cavalletti delle telecamere, se poteva mostrarmi quanto aveva affermato in una precedente trasmissione l'ospite Vittorio Sgarbi sull’onorevole Bindi. Abbiamo parlato di Sgarbi, e commentato insieme, sorridendo e facendo battute, quel video che non conoscevo. Verificheremo con l'ufficio legale gli estremi della querela a fronte di una evidente violazione della privacy e violenza privata esercitata. Un ennesimo episodio di scorrettezza professionale e di inciviltà. Per il resto, la vicenda - grave - di un anno fa è chiusa. Non c'era e non c'è alcun problema con l'on. Bindi, nei cui confronti, al di là di ogni differenza politica, riconfermo il mio rispetto oltre ogni volgare strumentalizzazione».

Intanto, in una nota, le consigliere regionali del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino e Maria Muscarà, che a nome del gruppo regionale del M5S in Consiglio esprimono vicinanza e solidarietà al presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi, chiedono le dimissioni immediate di De Luca. «Parole gravissime e inaccettabili - scrivono - che contribuiscono a fomentare la violenza contro le donne. Come donne, cittadine e consigliere - concludono Ciarambino e Muscarà - riteniamo De Luca essere per definizione un politico impresentabile non degno delle istituzioni».

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