A cura della Redazione

Le Fiamme Gialle di Avellino hanno potuto accertare, a partire dalla fine dello scorso anno, un preoccupante incremento del contrabbando di sigarette soprattutto sulle tratte stradali che collegano la Campania alla Puglia, facendo diventare nuovamente il territorio avellinese, e soprattutto il capoluogo, un crocevia di questo traffico illecito, come già accadeva alla fine degli anni ’90.

I militari della sezione mobile del nucleo polizia economico-finanziaria di Avellino, dallo scorso novembre, hanno denunciato alle competenti autorità giudiziaria cinque soggetti, di cui uno di nazionalità rumena, e sequestrato 210 chili di tabacchi lavorati esteri di contrabbando (pari a 10.500 pacchetti), che all’atto della “vendita al minuto” avrebbero potuto fruttare fino a 40.000 euro, e tre automezzi utilizzati per trasportare le sigarette.

Tra i generi sequestrati, oltre a noti marchi presenti nelle tabaccherie, come Marlboro, Diana e Chesterfield, sono state rinvenute anche le cosiddette “cheap white”. Si tratta di prodotti da fumo fabbricati legalmente ed a costi bassissimi nell'Est Europa e nel Medio Oriente ed in quei Paesi direttamente acquistati dalle organizzazioni contrabbandiere. Hanno pacchetti molto simili a quelli di brand più conosciuti ma non sono ammesse alla vendita all'interno dell’Unione Europea poiché non rispondenti agli standard previsti dalla normativa vigente.

Queste sigarette, infatti, sono molto pericolose per la salute visto che non sono sottoposte a nessun controllo di qualità nelle zone di produzione e perché possono contenere sostanze, quali il catrame e la nicotina, in livelli ben superiori ai parametri minimi previsti dalle disposizioni comunitarie. Inoltre sui pacchetti le “avvertenze per la salute” (“il fumo uccide”, “il fumo danneggia gravemente te e chi ti sta intorno”) non sono indicate in lingua italiana ma in altre lingue se non addirittura utilizzando il carattere cirillico.

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