A cura della Redazione

Banda di minorenni seminava il terrore ad Arezzo. Hanno tra i 16 e i 17 anni i nove giovani fermati ad Arezzo (sei condotti in carcere e tre in comunità), rei di aver messo in piedi una struttura associativa finalizzata a commettere reati di vario genere.

Le indagini sono state espletate dai poliziotti della Squadra Mobile aretina e dal Nucleo investigativo della Polizia Municipale di Arezzo.

Sono accusati di rapine, lesioni, minacce, estorsioni, resistenza a pubblico ufficiale e spaccio di droga avvenuti nel 2021 e nel 2022. La banda, che si era data il nome di “Famiglia Montana”, aveva come riferimento territoriale il centro storico cittadino e come “ispirazione” le gesta del personaggio cinematografico Tony Montana protagonista del film “Scarface”.

Il gruppo agiva secondo un preciso metodo, con ruoli preventivamente assegnati: le vittime, sempre minorenni ed isolate, venivano avvicinate con un pretesto per poi ritrovarsi circondate da una parte dei giovani criminali e rapinate di telefonini, portafogli e cuffie. Un’altra parte del gruppo invece si collocava ai margini del luogo della rapina fungendo da “palo” per l’eventuale arrivo delle Forze dell’Ordine.

Coltelli tirapugni o semplici bottiglie rotte erano le armi con cui venivano minacciati i coetanei rapinati.

A volte le aggressioni non erano motivate dalla volontà di compiere una rapina ma solo per scaricare la violenza su un malcapitato che aveva guardato “in modo sbagliato” qualcuno della gang o infastidito l’attività di spaccio con la propria presenza, all’interno di quella che i giovani definivano la loro “fottuta piazza”, piazza Sant’Agostino.

Alla fase conclusiva delle indagini ha partecipato anche il Reparto Prevenzione Crimine della Polizia di Stato.