A cura della Redazione

Si inaugura martedì 31 luglio la mostra di reperti provenienti dal territorio chiamato ager stabianus. Il titolo è “Alla ricerca di Stabia”. Sarà visitabile presso l’Antiquarium del Parco Archeologico di Pompei fino al 31 gennaio 2019. Il percorso della mostra intende proporre elementi di conoscenza della storia dell’antica Stabiae attraverso numerosi e significativi reperti rinvenuti nell numerose sepolture della necropoli di Madonna delle Grazie, e del santuario extraurbano in località Privati, dove si osservava un culto legato al mondo femminile, alla protezione della fertilità e delle nascite comprovato da interessanti ritrovamenti.

Si tratta complessivamente di due contesti d’indagine archeologica di grande importanza per la ricostruzione delle dinamiche insediative del territorio stabiano e le sue vicende storiche d’epoca preromana. La storia dell’Antica Stabia ha origine intorno all'VIII secolo a. C.. La città venne distrutta insieme a Pompei, Ercolano, Oplontis durante l'eruzione del Vesuvio del 79 d. C., anche se la ripopolazione fu più immediata rispetto agli altri centri più colpiti. Stabia si formò su un territorio corrispondente agli odierni comuni di Castellammare, Casola, Grgnano, Lettere, Santa Maria La Carità e Sant'Antonio Abate. Divenne ben presto sito residenziale di patrizi romani, i quali la prescelsero per l’edificazione delle loro ville d'otium, incentrate principalmente sulla collina di Varano. Nel territorio circostante furono invece costruite ville adibite prevalentemente all'agricoltura. Sulla spiaggia di Stabia, durante l'eruzione del, trovò la morte Plinio il Vecchio.

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