A cura della Redazione

Lo stabiese dell’anno è il magistrato Raffaele Sabato. L’ambito premio “stabiesi illustri” gli sarà tributato dal Rotary di Castellammare di Stabia venerdì 25 ottobre, nel corso di una cerimonia che si terrà nella sala convegni della Banca Stabiese alle 18.30. Alla presenza delle autorità civili e militari, il presidente del Rotary, l’architetto Francesco Di Somma, consegnerà il premio al giudice della corte europea dei diritti dell’uomo, proclamato con passaggio al primo scrutinio e con maggioranza assoluta.

Nato a Castellammare di Stabia, laureato, oltre che in giurisprudenza presso l’Università “Federico II” di Napoli, in scienze politiche presso l’Università di Macerata, nonché titolare di Master of Comparative Jurisprudence presso la University of Texas at Austin (USA) e di specializzazione in diritto commerciale presso l’ateneo napoletano, dopo una esperienza lavorativa quale funzionario della Banca d’Italia è entrato in magistratura nel 1991, assumendo le funzioni di giudice presso il Tribunale di Napoli, diventando un punto di riferimento per gli studiosi del diritto civile. Dopo circa venti anni di esperienza in Tribunale, nel 2012 è stato assegnato alla Corte di Cassazione quale consigliere. Negli ultimi anni ha fatto parte del direttivo della scuola superiore della magistratura (dal 2012 al 2015), che si occupa della formazione dei giovani magistrati e a febbraio di quest’anno è stato eletto giudice della CEDU, succedendo al magistrato napoletano Guido Raimondi.

Raffaele Sabato ha lasciato il segno nella storia stabiese poiché da studente universitario ha fondato il circolo di intercultura, che organizza scambi culturali con paesi e scuole di tutto il mondo, ed è stato componente della consulta giovanile, che in quegli anni ha vissuto il periodo di massimo fulgore, anello di congiunzione tra il mondo giovanile e i palazzi della politica.

Il dott. Sabato è stato componente del Comitato Scientifico del Consiglio superiore della magistratura (1998-2001) ed esperto delle Nazioni Unite, dell’Unione Europea e del Consiglio d'Europa (dal 2000), partecipando a numerose missioni e iniziative nell'ambito di programmi volti a promuovere - in particolare nei paesi dell’Europa dell’est - riforme della giustizia, la formazione dei magistrati e in generale la tutela dei diritti umani. Membro del Consiglio consultivo dei giudici europei (CCJE) del Consiglio d’Europa e del suo gruppo di lavoro dalla creazione nel 2000 sin oggi, ne è stato eletto prima vice-presidente e poi presidente dal 2003 al 2008. Professore a contratto presso le scuole di specializzazione delle professioni legali di università italiane di diritto civile, diritto dell’Unione Europea e ordinamento giudiziario, è autore in Italia e all’estero di numerosi contributi, tra i quali scritti in materia bancaria e, recentemente, un volume su “I procedimenti possessori” (Giuffrè, 2009). Ha altresì curato l’edizione italiana – oltre che la traduzione – del testo di filosofia della politica di Antoine Garapon, La raison du moindre État (Editions Odile Jacob, 2010; trad. it. Lo Stato minimo, Raffaello Cortina editore, 2012).

Nino di Somma