A cura della Redazione

Si è concluso il processo con rito abbreviato per l’aggressione, avvenuta la prima domenica dello scorso mese di agosto a Castellammare di Stabia, nei confronti dell’appuntato dei carabinieri Giovanni Ballarò.

Sono state inflitte 5 condanne a 7 anni e 2 mesi ed una a 3 anni ed 8 mesi.

Tra i condannati: Ferdinando Imparato, nipote di un elemento di spicco della camorra locale e Pio Lucarelli, anche lui figlio di un esponente del clan D'Alessandro e nipote di un boss.

Ballarò, non in servizio, decise di intervenire per bloccare una rissa scoppiata dopo un tamponamento. Nonostante si fosse qualificato come carabiniere, subì la furia dei sei e fu colpito anche con uno sgabello in ferro al capo.

L'attività investigativa, coordinata dalla Procura di Torre Annunziata e condotta senza sosta dai militari dell'Arma stabiese, si avvalse della meticolosa analisi delle immagini filmate con lo smartphone dal carabiniere vittima del pestaggio e di quelle estrapolate dal sistema di videosorveglianza di un esercizio commerciale ubicato nei pressi del luogo dell'aggressione, consentendo di identificare colui che aveva posto in essere l'azione più violenta ai danni dell'appunto scelto Giovanni Ballarò, avendo colpito quest'ultimo dapprima con pugni e calci e successivamente con uno sgabello in ferro al capo, facendolo stramazzare al suolo privo di sensi.