A cura della Redazione

Si è celebrata questa mattina, presso la Concattedrale di Santa Maria Assunta e San Catello, a Castellammare di Stabia, la funzione eucaristica per la Solennità di San Catello, patrono della città e dell'Arcidiocesi di Castellammare-Sorrento. La messa è stata presieduta dall'Arcivescovo Mons. Francesco Alfano, in presenza delle autorità civili e militari, del primo cittadino Gaetano Cimmino e dei tanti fedeli.

"Carissimi, il Vangelo di oggi ci ricorda che il Signore ci accompagna sempre, è un messaggio confortante. Ne abbiamo bisogno in questo momento che insiste nell’incertezza e nella precarietà - ha detto Mons. Alfano nella sua omelia -. Siamo un popolo smarrito che vorrebbe ricominciare, ma non riesce e allora si attacca alla nostalgia del passato e al ricordo di vecchie tradizioni. Basta questo per il cambiamento? Svegliamoci da questo stato di torpore, non deleghiamo unicamente a Dio la soluzione dei nostri problemi, siamo noi i primi a dover reagire".

Poi, l'Arcivescovo ha proseguito:  "Dobbiamo costruire una nuova umanità, assumendoci le nostre responsabilità, siamo il popolo di Dio, non singoli, non nemici, non separati. La fede non è evasione o illusione, ma impegno a seguire la via dell'amore".

"Celebrare la festa di San Catello significa per noi ritrovare il senso del cammino, intravedere la luce nelle tenebre, quella luce che è dentro di noi. Amiamo chi è lontano da noi, il patrono lo insegna, non lasciamo nessuno fuori la porta. Accogliamo gli uni e gli altri, fratelli e sorelle, riprendendo un'altra tradizione di Castellammare, non può essere solo uno slogan, ma uno stile di vita per tutti", ha concluso l'alto prelato.