A cura della Redazione

Nuovo sequestro preventivo del complesso edilizio di housing sociale di iniziativa privata a Sant'Agnello, in penisola sorrentina, ubicato in via G. M. Gargiulo. Questa volta, l'ipotesi di reato contestata è l'abuso d'ufficio.

Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale del Riesame di Napoli, XII Sezione, che ha accolto l'appello presentato dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata - la quale aveva avviato una inchiesta per presunta lottizzazione abusiva, in contrasto alle norme regionali contenute nel cosiddetto Piano Casa (legge regionale n. 19/2019) - avverso l'ordinanza di rigetto di una precedente richiesta di sequestro emessa dal Gip oplontino.

Si tratta di un ulteriore provvedimento che si aggiunge a quello già attuato il 18 marzo scorso, sempre su disposizione del Riesame (in qualità di giudice di rinvio) in relazione, quella volta, a reati di lottizzazione abusiva e paesaggistici dopo che la Corte di Cassazione, accogliendo un altro ricorso della Procira torrese, aveva annullato una precedente ordinanza del Riesame del 14 maggio 2021, con la quale era stato accolto l'appello presentato da uno degli imprenditori che hanno realizzato il comparto edificatorio.

Venendo ad oggi, il Riesame ha ritenuto che l'intervento edilizio realizzato risulta in "evidente contrasto con gli strumenti urbanistici", circostanza che sarebbe stata "ben nota sia ai privati che l'avevano proposto sia all'amministrazione comunale". Il Piano Casa della Regione prevedeva, inoltre, la possibilità di edificare in aree degradate mentre il giudice del Riesame ha ancora una volta evidenziato che "l'intervento edificatorio non poteva neppure essere realizzato ai sensi dell'art. 7 della legge 19/2019 in quanto da realizzarsi su area tutt'altro che degradata". A ciò si aggiunge che "a fronte di una volumetria massima pari a 9.016 mc, il permesso a costruire" rilasciato dal Comune di Sant'Agnello "aveva autorizzato l'edificazione di una volumetria residenziale pari a 11.785,95 mc, superiore di circa il 30%".

Per il Riesame, dunque, sussistono "i vizi di legittimità dei provvedimenti adottati dall'Amministrazione comunale di Sant'Agnello, violativi di specifiche disposizioni di legge che regolano l'assetto urbanistico del territorio", e sarebbe configurabile il dolo intenzionale, fattispecie da cui deriva l'ipotesi di reato di abuso d'ufficio. 

Il giudice poi scrive che "appare arduo sostenere che i protagonisti della vicenda, o almeno taluni di essi, sia intranei che estranei alla pubblica amministrazione, autorizzando la realizzazione di un intervento residenziale del tutto avulso da quelle finalità, abbiano agito all'esclusivo fine di perseguire finalità pubblicistiche". Ed ancora, "il comparto edificatorio rappresenta l'ingiusto profitto conseguito dalla società amministrata" dai due imprenditori coinvolti. Da qui, la necessità di disporre il sequestro affinché non vi sia "un aggravamento delle conseguenze del reato tramite la vendita di numerosi appartamenti costituenti il comparto edificatorio ed il conseguente incremento del vantaggio patrimoniale assicurato con il rilascio di titoli illegittimi".

Ad eseguire il sequestro sono stati i carabinieri della Compagnia di Sorrento e gli agenti del locale Commissariato di Polizia nonché militari dell'Arma e poliziotti della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura oplontina.