A cura della Redazione

Convegno sulla riforma della magistratura onoraria alla Reggia di Quisisana di Castellammare di Stabia, organizzato dalla C.U.G.O.P. - Confederazione Unitaria Giudici Onorari di Pace - in collaborazione con altre cinque Associazioni di Magistrati Onorari.

La sala congressi, nonostante il caldo ed il periodo semi-feriale, era gremita.

Dopo i saluti istituzionali dei rappresentanti delle associazioni e degli enti patrocinatori, ci sono stati gli interventi qualificati e puntuali degli ospiti che, unanimemente, hanno riconosciuto l’apporto fondamentale ed indispensabile dei Magistrati Onorari per garantire il funzionamento degli Uffici Giudiziari.

I lavori sono stati moderati dall’avvocato Luigi Vingiani, segretario nazionale della Confederazione Giudici di Pace, il quale nella sua relazione, sollecitando una risposta concreta dalla compagine governativa,  ha illustrato il cammino storico della magistratura onoraria dall’epoca romana ai giorni d’oggi, le trattative intercorse con gli ultimi governi, e l’intesa di massima raggiunta con il Ministero della Giustizia su 12 punti negli incontri alla Sala Livatino di via Arenula.

Tra i numerosi interventi, particolarmente apprezzato quello del presidente dell’ANM Giuseppe Santalucia, che ha chiarito che non c'è alcun ostracismo da parte della magistratura professionale che auspica, invece, una soluzione ordinata della vicenda.

La parlamentare di Forza Italia, Annarita Patriarca, componente della Commissione Giustizia, ha confermato la volontà della intera coalizione di governo di sostenere la proposta del sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove.

Il presidente dell’Aiga, Francesco Perchinunno, ha evidenziato le preoccupazioni della giovane avvocatura per il mancato funzionamento degli uffici del giudice di pace, ancor più grave in vista dei futuri, già programmati aumenti di competenza.

L’avv. Agostino Maione, Consigliere d’amministrazione di Cassa Forense, ha confermato la disponibilità dell’Istituto previdenziale di concordare con il Ministero una equa soluzione per gli arretrati e per il ricongiungimento previdenziale.

A conclusione dei lavori, il sottosegretario Andrea Delmastro ha ribadito di voler portare avanti integralmente quanto concordato con le associazioni e che ciò avverrà contestualmente alla prossima legge di bilancio.

Ha, inoltre, precisato che le risorse necessarie sono ingenti ma di aver avuto assicurazione dal MEF (il Ministero dell'Economia) di una copertura economica almeno per il presente e per il futuro. La sua idea è di un dipendente pubblico con uno stipendio parametrato al Magistrato di prima professionalità e non già, come indicato dalla riforma Cartabia, al funzionario di cancelleria, con il riconoscimento al Magistrato Onorario della tutela previdenziale e di ogni diritto del pubblico dipendente. Sarà consentita ai non esclusivisti, su richiesta,  la possibilità di svolgere altra attività lavorativa con proporzionale riduzione dello  stipendio e con il  pagamento parziale (2/3)dei contributi previdenziali.

Il sottosegretario ritiene necessaria ed opportuna una riforma complessiva anche per dare una risposta definitiva alle richieste inoltrate  dall'Europa previo confronto con le Associazioni di categoria e con l'Anm.

Soddisfazione delle associazioni presenti con la platea che ha più volte applaudito.

Il segretario nazionale Luigi Vingiani ha concluso affermando che "dobbiamo aspettare ancora qualche mese in cui tutti i nodi verranno al pettine. La finanziaria sarà presentata a fine settembre. Vediamo se le promesse avranno un seguito. Io resto fiducioso riscontrando, diversamente dal passato, una volontà di procedere senza cambi di rotta. Il governo è obbligato a dare delle risposte concrete all'Europa non può più tergiversare come i governi precedenti”.