A cura della Redazione

Si estende al Comune di Poggiomarino la Centrale Unica di Committenza che fa capo a Pompei. Si tratta di una notizia positiva perché per ovvi motivi economici più è forte il committente (in senso di potenziale di spesa) più si ritraggono vantaggi economici negli acquisti ed appalti pubblici.

E’ stata stabilita dal primo gennaio 2015 per i Comuni non capoluogo di provincia la regola, in caso di acquisti di forniture e servizi, di far ricorso alla Centrale Unica di Committenza (Cuc) per i Comuni. L’obbligo per le gare concernenti i lavori pubblici è scattato a partire dal primo luglio 2015.

Si tratta di una forma di accentramento della gestione della committenza pubblica, introdotta dal legislatore per razionalizzare la spesa.

La norma rientra nei motivi di spending review. In questo modo i piccoli Comuni possono tagliare i costi di gestione della fase procedimentale di acquisizione di lavori, servizi e forniture. Il Comune di Pompei, per snellire i tempi della burocrazia, ha creato una CUC siglando, da capofila, una convenzione con i Comuni di Santa Maria La Carità, Sant’Antonio Abate e, da oggi, con Poggiomarino.

Questa mattina (17 marzo) il vicesindaco Pietro Orsineri, facente funzioni del sindaco (che si è infortunato ad una caviglia) ha ricevuto il primo cittadino di Poggiomarino, Pantaleone Annunziata, per la firma dell’adesione all’accordo.

Presenti all’incontro anche i sindaci di  Santa Maria La Carità, Giosuè D’Amora, e di Sant’Antonio Abate, Antonio Varone, che avevano già aderito alla CUC nei mesi scorsi. La Centrale Unica di riferimento fa capo a livello amministrativo al I Settore del Comune di Pompei.