A cura della Redazione

Una nuova domus pompeiana apre i battenti - alle visite turistiche che nel 2016 hanno superato la cifra record di tre milioni - e viene restituita al pubblico. Si tratta della Casa dei Mosaici Geometrici (Regio VIII), una grande abitazione, di oltre 60 ambienti, che riunisce due case preesistenti (fine III-II sec. a.C.) con ingressi ai civici numeri 14 e 16.

Sono due case che avevano subito i danni del sisma del 62 d. C., dopo il quale furono restaurate la facciata esterna (in opus reticulatum) e pareti della casa al numero 16, che nella nuova domus creata assunse funzione principale (è l'unica ad oggi visitabile).

Adagiata sulle pendici Sud-Ovest della città, in posizione panoramica, presenta la pianta classica di una casa romana di proprietà di un dominus agiato, con la successione tipica di ingresso; l'atrio (tra i più ampi di Pompei) con impluvium quadrato; ed il tablino, da cui s'accedeva al portico e all'ampio peristilio.

Interessante la decorazione superstite dei pavimenti, in cocciopesto, e il bel mosaico bianconero a motivi geometrici (che ha dato il nome alla domus).

La ricca decorazione pavimentale con mosaici a tessere bianche e nere su motivi a labirinto e a scacchiera è l’elemento più interessante di una domus che finalmente apre al termine degli interventi di restauro.

Quella dei Mosiaci Geometrici è una delle più grandi domus di Pompei. Occupa una superficie di 3.000 mq e una scenografica disposizione a terrazze panoramiche. La casa è stata oggetto, assieme al Comitium e agli edifici municipali che affacciano sul Foro, anch’essi restituiti al pubblico, di interventi di restauro degli apparati decorativi nell’ambito del Grande Progetto Pompei.

Mercoledì prossimo (16 novembre alle ore 11) la casa e gli altri edifici civili restaurati saranno mostrati in anteprima alla stampa, insieme agli interventi e alle relative indagini archeologiche che hanno comportato (come spesso succede in questi casi) interessanti riscontri di carattere scientifico esposti dal direttore generale Massimo Osanna.

twitter: @MarioCardone2  

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