A cura della Redazione

Sul mancato finanziamento per il rifacimento del manto stradale a Pompei, i cittadini-contribuenti chiedono chiarezza ed assunzione di responsabilità. Il dibattito del Consiglio comunale del 2 maggio ha evidenziato che dopo polemiche e relative spiegazioni non risultano del tutto chiariti i reali motivi che sono alla base dalla mancata assegnazione dei fondi richiesti al Ministero dell’Interno, finalizzati al rifacimento della rete stradale, ridotta ai minimi termini.

Il finanziamento dell’iniziativa era stato richiesto nel mese di gennaio di quest’anno con un progetto presentato dall’Ufficio Tecnico Comunale di concerto con l’Assessorato dei Lavori pubblici di Pompei. L’Amministrazione comunale del sindaco Pietro Amitrano aveva presentato una richiesta di 5 milioni e 200 mila euro con progetti che concorrevano al bando emanato dal Viminale, che prevedeva (secondo le informazioni di Amitrano) lo stanziamento di risorse economiche destinate ai Comuni italiani in difficoltà finanziarie.

Ora la polemica tra Amitrano ed i vari componenti della lista civica Alternativa Popolare, che aveva annunciato il fallimento dell’iniziativa motivandola con il forte ritardo d’approvazione del bilancio preventivo per il 2018, aveva messo in chiaro che la contabilità amministrativa che doveva essere allegata al progetto di lavori pubblici riguardava il bilancio consuntivo 2016. Ne consegue che è insorta la domanda spontanea: sono partite effettivamente da Palazzo de Fusco quelle carte contabili per Roma? L’Amministrazione pompeiana assicura di sì. Sembrerebbe, al contrario, a leggere le motivazioni fornite nell’esclusione dal finanziamento, che la direzione romana del Ministero dell’Interno segnali proprio la mancanza degli allegati contabili, fondamentali per la valutazione dell’istanza.

La conclusione della vicenda è che una delegazione composta da amministratori e politici si recherà nei prossimi giorni nella Capitale per chiarire la natura del disguido. Lo ha annunciato  alla fine dell’ultimo Consiglio comunale, Giuseppe la Marca, che ha seguito tutta la pratica in prima persona e parteciperà sicuramente alle prossime verifiche burocratiche.

La città attende di sapere la conclusione di questo "giallo" e, se possibile, l’eventuale nome dell’"assassino". La singolare vicenda da cui dipende l’avvio dei lavori pubblici di rifacimento dell’assetto stradale pompeiano, al momento rientra esclusivamente del libro dei sogni dal momento che i residenti hanno imparato a pagare senza chiedere. Nel dibattito sul piano triennale dei lavori pubblici, è emblematico l’intervento del consigliere Amato La Mura (di minoranza) che, rivolto alla maggioranza, targata Pd, ha dichiarato: «Il vostro partito ha fatto arrivare un mucchio di soldi agli Scavi di Pompei ma neanche un euro per le strade della città».

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