A cura della Redazione
Pubblichiamo la lettera aperta indirizzata dal sindaco di Torre del Greco, Ciro Borriello, alle Istituzioni sovracomunali. La missiva ha ad oggetto la questione rifiuti, l´ospedale Maresca e lo sviluppo della città. Nel rappresentare alle illustrissime SS.LL. che attualmente la città di Torre del Greco (Na), con oltre 90mila abitanti, è fuori dalla terribile emergenza rifiuti in Campania, grazie ad una attività oculata e strategica messa in campo da questa Amministrazione e dalla positiva collaborazione dei cittadini, si sottolinea che la differenziata è oltre il 50%, un livello che va nella prospettiva di prossimi miglioramenti sia sotto il profilo ambientale che economico. Infatti, siamo certi di ridurre i costi di gestione e non solo. In proposito, si comunica che questa Amministrazione, nello spirito di collaborazione istituzionale, è disponibile alla realizzazione sul proprio territorio di un impianto meccanico per la separazione e trattamento della frazione secca dei rifiuti non solo di Torre del Greco, ma anche degli altri Comuni dell’area vesuviana. Al tempo stesso sia consentito allo scrivente di sottoporre alle SS.LL. per le proprie competenze, di considerare alcuni aspetti di fondamentale e vitale importanza per la pubblica collettività torrese. In particolare, si chiede alle SS.LL. di sostenere le preziose progettualità, inspiegabilmente da tempo ferme presso le Istituzioni sovracomunali. Sono progetti di straordinaria importanza per il rilancio economico, occupazionale, strutturale e sociale di Torre del Greco, come ad esempio: 1. realizzazione del porto turistico; 2. demolizione dell’intero edificato esistente nei pressi della succitata area portuale; 3. recupero degli edifici del centro storico e la relativa delocalizzazione di quelli degradati ed in contrasto con i valori del medesimo centro storico; 4. realizzazione di un insediamento produttivo, con il 30% destinato alle attività commerciali il 70% a verde pubblico; 5. realizzazione della cittadella dello Sport. Si precisa che i tutti i suddetti progetti sarebbero realizzati con interventi di operatori privati. Inoltre, si chiede alle SS.LL. di rivedere la questione del prestigioso Ospedale Agostino Maresca, una bella e specifica struttura di facile accesso sia dalla vicina uscita dell’Autostrada Napoli-Salerno che dalle altre arterie che conducono ai diversi paesi vesuviani. Il nosocomio, infatti, serve una altissima utenza con più di trecentomila abitanti e interessa, oltre Torre del Greco, i Comuni di Ercolano, Portici, San Giorgio a Cremano, San Sebastiano al Vesuvio e altri. In proposito, si sottolinea che il suddetto ospedale risulta, in base al Decreto 49/10 ed al successivo Piano Attuativo dell’ASL NA 3 Sud, approvato con delibera 736/11, inspiegabilmente fuori dalla rete dell’emergenza. Infatti entro 24 mesi dall’approvazione del suddetto Piano è prevista la riconversione del P.O. A. Maresca in struttura ospedaliera di tipo riabilitativo. Il riassetto della rete ospedaliera previsto dal Decreto 49/10 in coerenza con il Piano di rientro della Sanità in Campania, non risponde alle necessità del territorio, concedendo attualmente solo 36 posti letto per acuti al P.O. A. Maresca, che, tra l’altro, a breve saranno del tutto eliminati. Tra l’altro, pur considerando il modello organizzativo degli Ospedali Riuniti tra i Presidi di Torre del Greco e di Boscotrecase, con un bacino di circa 400.000 utenze, il numero dei posti letto previsti a regime per acuti (167 p.l.) risulterebbe di gran lunga inferiore a quello stimato come minimo dal Decreto 49/10, di 2,7 p.l. per 1000 abitanti (cioè spetterebbero 1.080 p.l.). Ovviamente nel conto dei suddetti 2,7 p.l. per acuti sono inclusi anche i p.l. delle strutture private accreditate. In proposito, poiché per la Provincia di Napoli, così come per le altre Province della Regione Campania, il Dipartimento Integrato delle Emergenze (DIE), è previsto, nell’arco di un triennio, di tipo “provinciale”, cioè con la distribuzione dei posti letto tra le varie Aziende Sanitarie Locali e le Aziende Ospedaliere presenti sul territorio, non si comprende come ciò sia possibile da realizzare se le Aziende Ospedaliere Universitarie (con più di 1600 p.l.) non partecipano alla Rete dell’Emergenza-Urgenza e se non si definiscono, con una specifica Carta dei Servizi, i posti letto per singola disciplina da distribuire equamente tra tutti gli abitanti della Provincia di Napoli (3.074.375 al 2008). Attualmente i DIE Napoli 3 Sud e Napoli 2 Nord sono intraziendali, cioè devono fare capo alle sole AA.SS.LL. territoriali, mentre il DIE Napoli 1 Centro è interaziendale e può fare capo sia alla ASL che alle Aziende Ospedaliere. In ogni modo ogni azienda sanitaria dovrà garantire la piena funzionalità del Sistema Emergenza-Urgenza. Sul dichiarato rientro dal disavanzo economico da ottenersi con la realizzazione del Piano Attuativo dell’ASL NA 3 Sud, risultando attualmente operativi 705 p.l. (contro i 763 p.l. registrati nel mese di marzo 2011), tutti per acuti, dovendone realizzare, secondo il D. 49/10, in totale 1027 p.l., di cui 879 per acuti e 148 per non acuti (riabilitazione), si avrebbe un incremento di ben 322 p.l.. e non una riduzione come annunciato. Per la nostra ASL si parte da un numero di posti letto già di gran lunga inferiore ai minimi livelli assistenziali previsti e, pertanto, è necessario un notevole incremento per poter raggiungere a regime l’indice di solo 1 posto letto (pubblico) per 1000 abitanti, come riportato nel Piano Attuativo dell’ASL NA 3 Sud. A questo punto, visto il notevole costo di gestione di un singolo p.l. per acuti (circa 200.000 €/anno), ci si chiede quale senso abbia eliminare ben 58 p.l. per acuti (di cui 44 del P.O. A. Maresca) per poi realizzarne, chissà quando e con quali fondi, 148 nuovi posti letto, oltre i costi necessari alla trasformazione e realizzazione dei posti letto per riabilitazione e lungo degenza. Quanto sopra non trova alcuna giustificazione per una gestione economica, oltre che assistenziale della sanità, a meno che non sia nella volontà del legislatore di affidare alle strutture sanitarie private il compito di gestire la differenza di 1,7 p.l. per 1000 abitanti (i p.l. accreditati delle strutture sanitarie private attualmente risultano di circa 1000). Considerato quanto suddetto, non si comprende perché poi si tengono aperti presso gli ospedali di Sorrento e Vico Equense due chirurgie e due medicina – cardiologia, per una utenza che non supera complessivamente i 50mila abitanti. Infine, altra incomprensione è la recente riapertura della vecchia struttura dell’Annunziata all’interno del centro storico di Napoli, privo di parcheggi ed altri importanti servizi. Per quanto anzidetto, con rammarico, si significa alle SS.LL. che in Campania, purtroppo, resta il concetto della Salute Napoli centrica, una visione errata sotto ogni punto di vista: soprattutto di natura economico-sociale. Pertanto si auspica vivamente da parte delle SS.LL. la massima attenzione affinché ci sia il necessario rilancio del Maresca. È in gioco la salute di oltre trecentomila cittadini. Sarebbe uno straordinario, un felice risultato della Sanità, delle Istituzioni, della Politica e non da ultimo dell’Economia. In attesa di un positivo riscontro sia per il primo che per il secondo e terzo punto in oggetto, lo scrivente comunica che è disponibile a trasmettere ogni relativa documentazione di quanto in sintesi sopra rappresentato.