A cura della Redazione
Massiccia e sentita partecipazione questa mattina presso la casa del combattente in villa comunale a corso Vittorio Emanuele per le celebrazioni legate al settantesimo anniversario della Liberazione. A rappresentare lamministrazione comunale lassessore alla Pubblica istruzione Romina Stilo e il capo di gabinetto del sindaco, Luigi Pepe. Presenti i rappresentanti delle associazioni Combattenti e reduci e Mutilati e invalidi di guerra, i carabinieri e gli agenti di polizia municipale (che hanno portato anche il gonfalone dellente) e diversi cittadini. Dopo la cerimonia dellalzabandiera, si è passati allintervento delle autorità, introdotte dal presidente dellassociazione Mutilati e invalidi di guerra, Antonio Cetronio.
Toccante il discorso dellassessore Stilo, di cui riportiamo alcuni stralci: Celebriamo oggi ha detto il settantesimo anniversario di un giorno di libertà, di formazione civile, di memoria e di speranza per il futuro! Ma anche di riflessione sui valori che uniscono e tengono viva la Nazione: i valori della Costituzione repubblicana! E sì! Perché il 25 aprile 1945 (che fu lotta di popolo per liberare lItalia dal giogo della dittatura fascista) rappresenta una data strettamente connessa sia con il 2 giugno 1946 (nascita della Repubblica democratica) e sia con il 27 dicembre 1947, che vide la promulgazione della Carta costituzionale che trasse molto dalle esperienze della Resistenza sapendo tuttavia anche sanare le ferite comunque impresse al tessuto sociale da un periodo che fu pure non va dimenticato di conflitto fratricida. Libertà cuore della Democrazia: è questo il concetto che, non a caso, lamministrazione comunale di Torre del Greco, guidata dal sindaco Ciro Borriello, ha inteso far emergere nel manifesto commemorativo di questo settantesimo anniversario. Perché libertà e democrazia sono due termini inscindibili. Ma entrambi possono facilmente essere messi in crisi laddove non si coniughino con un terzo, fondamentale concetto: quello di giustizia sociale. Ed il rischio che corriamo in questo nostro tempo è proprio questo: che valori comunque assolutamente non negoziabili come la libertà e la democrazia rischino di essere messi in discussione fino a giungere quasi ad una loro negazione ipoteticamente utilitaristica da una crisi profonda di carattere economico e sociale che può diventare (ed in parte già lo è diventata) crisi di valori.
A seguire la parola è passata a Gioacchino Raiola in qualità di rappresentante dellassociazione Combattenti e reduci e quindi a Giovanni DAmiano della sezione torrese dellassociazione nazionali partigiani dItalia (che ha letto una poesia composta per loccasione). A chiudere la giornata di celebrazioni la cerimonia dellammainabandiera.