E' arrivata la sentenza di primo grado per Antonio Ascione, l'uomo 44enne che nel luglio 2017 uccise con cinque coltellate alla schiena la ex moglie Maria Archetta Mennella, 38 anni. Entrambi originari di Torre del Greco, avevano due figli, e si erano trasferiti nel Veneziano, a Musile di Piave. Qui, nell'abitazione dove viveva la donna, si consumò l'efferato delitto.
Ascione - che si è avvalso del rito abbreviato - è stato condannato a 20 anni di reclusione dal giudice Massimo Vicinanza. Non sono state riconosciute le aggravanti che il pm - tesi sostenuta anche dalla difesa dei familiari della vittima, rappresentata dall'avvocato prof. Alberto Berardi che si è avvalsa della collaborazione della società di consulenza peritale Studio 3A - aveva contestato all'imputato, ovvero quella della premeditazione e dei futili motivi, nonché il legame di parentela e la minorata difesa, essendo la donna stata colpita alle spalle, senza alcuna possibilità di difendersi.
Un verdetto che senza dubbio fa discutere considerata l'atrocità del delitto, che ha rappresentato l'ennesimo caso di femminicidio in Italia. I familiari di Mariarca, come era chiamata da parenti e conoscenti la donna, hanno manifestato tutto il loro disappunto per una sentenza che secondo loro non rende giustizia alla 38enne ed ai congiunti.
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