A cura della Redazione

«Il drammatico omicidio di un ragazzo di 19 anni consumatosi a Torre del Greco, in una rissa per futili motivi tra adolescenti, lascia attoniti e sgomenti». Lo afferma in una nota il segretario del Partito Democratico dell'Area Metropolitana di Napoli, Marco Sarracino

"Viene fuori un contrasto drammatico tra l’immagine delle migliaia di ragazze e ragazzi in corteo contro la camorra il 21 marzo, lo straordinario impegno per la pace, i tanti esempi di impegno educativo e di volontariato e, dall'altra parte, un’incontrollata violenza adolescenziale che caratterizza, soprattutto in alcune realtà, il nostro tempo - prosegue Sarracino -. Lascia sgomenti una particolare circostanza: questo omicidio è avvenuto negli stessi giorni in cui si apre il processo per il barbaro assassinio avvenuto a Torre Annunziata di Maurizio Cerrato. Non vi è dubbio che un maggiore controllo del territorio costituisca un deterrente - sottoliena il segretario del PD Napoli -, ma vi è una sfida da rilanciare impegnando risorse umane e finanziarie adeguate: come combattere povertà e deficit educativi e valoriali, come arginare, fino ad impedire del tutto, lo smarrimento di una parte delle nuove generazioni, soprattutto di quelle più esposte - in ragione di contesti urbani, sociali e/o familiari - al rischio della violenza e dell’illegalità».

«Le forze politiche, le istituzioni, la pubblica amministrazione hanno il dovere di costituire un esempio di legalità, di trasparenza, di argine contro violenza e omertà - conclude Sarracino - e di isolare ed espellere quanti non fanno propri questi valori e questi comportamenti».

A stigamtizzare quanto accaduto nella città corllina, anche il Comitato di liberazione dalla camorra e dal malaffare Area Sud di Napoli.

«Non ci stancheremo mai di ripeterlo: bisogna disarmare i territori - dicono i suoi rappresentanti -. E' una vera e propria urgenza democratica. L'uccisione di Giovanni Guarino ci mostra con tragicità il clima di violenza e di morte che si vive in alcuni territori. Un omicidio di estrema crudeltà che ricorda quello di Maurizio Cerrato, il papà che è intervenuto per difendere sua figlia da un'aggressione, minacce e soprusi e che ha pagato anch'egli con la vita. Occorre una vera rivoluzione delle coscienze».

Il Comitato infine sottoliena come «vi è un problema sociale e culturale molto profondo che riguarda le famiglie e le comunità tutte. Pensiamo alle povertà educativa, ai giovani che seguendo le gesta familiari abbracciano la cultura criminale o di coloro che vedono l'unica strada per il proprio futuro all'interno dei clan. Perciò - conclude - continueremo la nostra lotta per la pacificazione dei nostri territori».