A cura della Redazione

Migliaia di persone hanno gremito la Basilica di Santa Croce a Torre del Greco e nel piazzale antistante la chiesa per dare l'ultimo saluto a Giovanni Guarino, il 18enne (avrebbe compiuto 19 anni a maggio) ucciso la sera della Domenica delle Palme con una coltellata al cuore mentre si trovava al luna park a Leopardi.

Ad officiare il rito funebre, insieme a Don Giosuè Lombardo, l'Arcivescovo di Napoli, Don Mimmo Battaglia. La sua è stata una omelia toccante ed emozionante. Parole spesso interrotte dalla commozione.

Ve ne proponiamo un estratto. 

Caro Giovanni, parlo con te. Perché so che mi ascolti. Non so se qualcuno te l'ha mai detto, il tuo nome significa dono di Dio. Dono che Dio ha voluto fare alla tua mamma e al tuo papà, a tua sorella, ai tuoi nonni, ai tuoi amici, a ciascuno di noi qui presente. Oggi Giovanni siamo qui insieme a te ma non sai quanto vorremmo poter essere altrove, che questo momento fosse solo un brutto incubo dal quale svegliarci al più presto per poter tornare a sorridere e a scherzare insieme, a passeggiare lungo le strade di questa città in una quotidianità che ora ci sembra distante anni miglia. Perché purtroppo siamo qui, in questo doloroso sabato santo, con il cuore spezzato e il volto solcato dalle lacrime per accompagnarti in questo tuo viaggio dalla Terra al Cielo. Siamo increduli e sgomenti per quanto accaduto, per questo tuo essere volato via così in fretta, così inaspettatamente, così ingiustamente. Avrei desiderato incontrarti durante una visita alla tua Parrocchia, in questo quartiere, guardarti negli occhi, lasciarmi illuminare dal tuo sorriso carico di futuro, ascoltare i tuoi pensieri. Invece, mi ritrovo qui a chiederti di ascoltare le mie parole, di accoglierle come una carezza che tu moltiplicherei donando carezza e forza e ai tuoi cari. Perdonami Giovanni, perdonaci tutti, perdona noi adulti che con la nostra indifferenza, con il nostro voltarci dall'altra parte abbiamo consentito alla cultura mafiosa di penetrare fin nel midollo di tanti giovani, di tanti ragazzi, prede facili la criminalità organizzata.

Può sembrare paradossale dirlo, ma chi ti ha portato via da noi è certamente carnefice e come tale va giudicato senza attenuanti e consegnato al percorso della giustizia umana ma è al contempo anche vittima di un sistema valoriale mortifero, di una cultura corrotta, in cui l’importanza della legge della violenza e del sopruso vengono inculcate fin dalla tenera età. Perdonaci Giovanni, perché altre vite uscite immacolate dal cuore di Dio assorbissero il marcio della camorra, il caos incontrollato della violenza. Se fossimo stati più attenti, se avessimo avuto il coraggio di intervenire contro il sistema di morte e della violenza, forse non saremo qui a piangerti. Siamo abitati unicamente dalla rabbia ma tu ci dici: lasciate che ciò mi è accaduto non accada più. La scia di sangue che continua ad attraversare le nostre strade, non può lasciarci indifferenti ed inermi, ad attendere chi sa cosa. Ognuno deve dare il proprio contributo alla vità di una comunità in cui nessun ragazzo è abbandonato al proprio destino deviante. A voi ragazzi, a voi amici di Giovanni dico: questo dolore non sia inutile, diventi uno spartiacque per un impegno nuovo e concreto per il bene. Scegliete di stare sempre dalla parte della vita, difendetela, amatela, non date in appalto a nessuno la vostra coscienza. Non ve lo chiedo io ma la vostra dignità ad imporvelo. Mettetevi al servizio di una comunità, siate protagonisti del vostro tempo. Fatelo per Giovanni. Dal Cielo, sarà lui la vostra forza.

L’unica risposta al dolore è la risurrezione del Cristo, la risposta di Dio sul male del mondo. Io credo nella risurrezione, per questo sono qui stasera. Un ultimo pensiero alla tua mamma, Marianna. Nel dolore, non ci sono distanze che reggono. Io non sono Gesù. Non posso restituirti, come lui, tuo figlio. Sfioro con te, Marianna, il tuo dolore abissale, quel dolore è tuo, solo tuo e nessuno può profanarlo. Come lo è il dolore di papà Antonio e della sorella Rosa. Giovanni, prendi per mano tutti coloro che hai amato per accompagnarli in questa valle oscura e dolorosa fino a condurli nel giardino fiorito della risurrezione. Il Dio della vita ti abbracci anche per noi. Grazie Giovanni per la tua vita. Riposa ora nella gioia senza fine.