A cura della Redazione

Tre marittimi e tre comandanti di motonave indagati dalla Procura di Torre Annunziata per truffa al fine di conseguire erogazioni pubbliche e falso ideologico commesso dal pubblico ufficiale in atto pubblico.

La Guardia di Finanza oplontina ha anche eseguito un decreto di sequestro preventivo di oltre 120mila euro. I soggetti coinvolti sono stati raggiunti da una misura cautelare personale consistente nel divieto di esercitare la professione.

L'inchiesta è molto più ampia e vede indagate, al momento, 17 persone per complessivi 14 capi di imputazione, relativi ad un arco temporale che va dal 2017 al 2021, ed ha preso le mosse dalle investigazioni esperite dalle Fiamme Gialle di Massa Lubrense in relazione ad uno dei destinatari dell'ordinanza cautelare, marittimo nonché imprenditore attivo in penisola sorrentina, già nel 2021 raggiunto da un sequestro di un indebito profitto derivante da una presunta evasione d'imposta pari a 457mila euro.

I tre comandanti (in tutto sono 14 quelli coinvolti nell'indagine, per complessive 6 motonavi e 4 società di navigazione, tutte facenti capo ad uno stesso gruppo armatoriale di Torre del Greco prevelantemente operante su tratte estere) avrebbero attestato falsamente nel ruolo di equipaggio, sul diario di bordo e nelle notifiche di sbarco, l'imbarco e lo sbarco all'estero di marittimi che in realtà - secondo gli inquirenti - non si sarebbero mai imbarcati nei periodi in cui risultavano a bordo. In tal modo, avrebbero percepito indebitamente dall'INPS l'indennità di malattia e/o di disoccupazione, per un importo di 120.813,40 euro.

Dalle indagini, svolte attraverso attività di intercettazioni telefoniche, appostamenti, visure banche dati, ricerche bancarie, acqusizioni di documenti presso le sedi delle società di navigazione per le quali gli indagati prestavano servizio, è emerso che in alcuni casi i marittimi torresi sono stati controllati dalle forze dell'ordine sul territorio italiano quando invece risultavano imbarcati all'estero; in altre situazioni, non erano stati rilasciati i biglietti aerei necessari per raggiungere le sedi estere d'imbarco; in altri casi ancora, sui passaporti di alcuni marittimi mancavano i timbri di ingressi negli Stati esteri nei quali sarebbero fittiziamente sbarcati, e, addirittura, in qualche circostanza, non era nemmeno stato rilasciato il passaporto, documento necessario per l'espatrio.

Il sequestro della somma di poco più di 120mila euro (quella erogata dall'INPS) è stato effettuato a carico dei marittimi che, insieme ai tre comandanti coinvolti, sono stati anche sottoposti al divieto temporaneo e totale di esercitare la professione legata all'iscrizione all'Albo Gente di Mare.