A cura della Redazione

Primi cento giorni del sindaco Luigi Mennella a Palazzo Baronale. L’occasione per il sindaco di Torre del Greco di provare a tracciare un primo, provvisorio bilancio della sua esperienza alla guida della città.

«Una premessa è doverosa - esordisce Mennella -. I primi cento giorni sono più un ‘evento mediatico’ che un reale momento per provare a mettere nero su bianco ciò che è stato possibile fare. Ma non volendomi sottrarre a questo momento, affido alla memoria i giorni trascorsi sinora al Comune. Giorni iniziati praticamente in solitudine presso la Casa comunale: nella sostanza il mio primo giorno è stato il 5 giugno, in quanto il 2 era la Festa della Repubblica, il 3 sabato e il 4 domenica. Quel primo giorno lo ricordo per il silenzio di Palazzo Baronale: senza giunta né consiglieri, in tutto il Comune c’erano la bellezza di tre dipendenti al primo piano, oltre ai sempre attenti addetti della portineria. E questa è purtroppo la condizione di tutto l’Ente, che in organico ha appena 200 dipendenti, rispetto ai miei ricordi da consigliere, quando al Comune lavoravano più di 1.000 unità”.

Vuoto il Comune, vuote le voci nei vari capitoli di bilancio. «Chi aveva approvato l’esercizio finanziario, non aveva evidentemente programmato che a giugno sarebbe arrivata una nuova Amministrazione - prosegue Mennella -. E senza Consiglio comunale, procedere ad una variazione di bilancio era impossibile».

In attesa che si insediasse la nuova Assise, si è andati avanti a provare a garantire l’ordinaria amministrazione. «Affrontando in primis la grana-rifiuti - spiega Mennella - che resta un nervo scoperto. L’assessore e il dirigente stanno lavorando senza lesinare sforzi e ritengo che i primi risultati siano visibili. Nulla di straordinario, ben inteso. Ma adesso si vede almeno la pulizia di alcune aree lasciate abbandonate per anni e un po’ di diserbamento, ancora a macchia di leopardo».

E mentre la macchina si rodava e i consiglieri venivano proclamati, l’Amministrazione si è vista costretta ad affrontare l’emergenza crolli nel centro storico della città, con il fato che ha voluto che non si consumasse una vera e propria tragedia. «Il cedimento del palazzo di corso Umberto I è avvenuto proprio il giorno prima del Consiglio di insediamento. È stato terribile - dice il sindaco -, sia per la gravità del fatto, sia ovviamente per i contraccolpi sul nostro lavoro. Gran parte delle energie da quel 16 luglio sono state assorbite da questa problematica, acuita da una serie di altri allarmi giunti da più parti».

Attenuatasi in parte l’inattesa emergenza, l’Amministrazione ha ripreso a lavorare. «Variazione di bilancio, attività per il porto, programmazione degli eventi che purtroppo per mancanza di fondi non abbiamo potuto realizzare nel corso dell’estate, delibera per venire incontro alle esigenze delle famiglie di disabili gravi e gravissimi, stanziamento di fondi per parchi e ville. E pulizia lì dove è stato possibile. Potevamo fare di più? Certo. Ma abbiamo fatto molto di più di chi sicuramente poteva fare di più. E proseguiremo: alle porte ci sono alcune inaugurazioni, il proseguimento delle attività per il porto, un nuovo piano rifiuti con l’idea di lavorare su una municipalizzata per la raccolta, attenzione alle scuole e alle fasce deboli, intercettazione di tutti i fondi che possono interessare la città e che arrivano dagli organi sovracomunali, un Natale che sia finalmente degno dell’importanza della nostra città. E mi fermo qui: non è il caso di fare proclami. Ma una certezza c’è: lavoreremo in modo costante e senza pause. Questa città - conclude Mennella - merita di voltare pagina dopo troppi anni di totale incuria».